Volley: A2 Femminile, sulla panchina di Caserta arriva Dragan Nesic

Una Challenge Cup vinta e un terzo posto con la Nazionale bulgara agli Europei del 2007. Un allenatore di lusso per la Serie A2 di pallavolo femminile. Ora commissario tecnico del Montenegro. Un ‘maestro’ per tutto il mondo del volley: l’Italia riabbraccia Dragan Nešic. Al tecnico serbo sono sempre piaciute le sfide ed ha deciso di allenare la Sigma Caserta, società rosanero che parteciperà al campionato di Serie A2 di pallavolo femminile: “Volevo ritornare nel mio mondo – afferma il tecnico – e quando è arrivata la proposta da parte della società non ho esitato nemmeno un secondo. Ho detto subito sì”.

Coach Nešic parla del Bel paese come una sua seconda casa. E come dargli torto: “Sono stato in questa magnifica terra per ben 14 anni ed avevo deciso, qualora non ci fosse stata un’offerta italiana, di restare fermo almeno fino a novembre”. Ma poi ecco il ‘colpo di genio’ del procuratore Guido Caccamo, che lo chiama e gli propone una squadra, per la precisione “quella di Caserta, potresti essere protagonista di una bella esperienza”. L’allenatore non ci pensa: “Sì, voglio l’Italia. Voglio ritornare nei palazzetti pieni di entusiasmo e di passione per il volley”.

volley caserta femminileLa dirigenza rosanero sa bene il curriculum di Nešic: dal 1999 al 2001 si dedica al settore giovanile del Volley Modena (è campione d’Italia U16), poi in Serie A2 con la Renauto Bari, quindi Firenze, Carmagnola (provincia di Torino) e Volley Casale Monferrato (Alessandria). Nel 2007 entra nel mondo delle ‘big’ della pallavolo italiana: è in A1 con Tena Santeramo (subito play off), Monte Schiavo Banca Marche Jesi (2 stagioni, una Challenge Cup vinta e Final Four di Coppa), e Spes Conegliano (play off). Quindi ‘emigra’ all’estero: è prima in Turchia con Galatasaray (finale di Coppa Cev) e Bursa BBSK e poi in Romania col Targoviste (vittoria della Supercoppa). Proprio durante questa ultima esperienza arriva la chiamata di Conegliano “ma era gennaio e non volevo assolutamente lasciare un progetto e una società come quella del Targoviste che avevo deciso di ‘sostenere’ firmando il contratto. E’ stato difficile rifiutare ma la mia scelta è stata anche necessaria per rispetto del club romeno”. Per concludere il curriculum dell’allenatore 47enne (è nato in Serbia il 31 luglio 1970) bisogna anche sottolineare la sua esperienza con la Nazionale Juniores della ex Jugoslavia e poi con quella della Bulgaria dove è prima vice di Guidetti e quindi diventa head coach. Attualmente guida, da commissario tecnico, la Nazionale del Montenegro.

Ma ora vuole pensare solo a questa sua nuova avventura, all’ombra della Reggia: “Sarà una grandissima sfida e non mancheranno le difficoltà ma l’esperienza mi insegna che ogni stagione può regalarti grandissime sorprese. Sarà bello ritornare a vivere l’entusiasmo della gente, ci attende un campionato difficilissimo come quello di A2, che ho sempre reputato essere più difficile di quello di A1. Sarà un inferno ma dobbiamo riuscire a gestire tutte queste difficoltà nel migliore dei modi. Noi ci metteremo il massimo e spero che i tifosi ci stiano vicini in ogni momento. Non voglio fare promesse ma ho una certezza: vogliamo la salvezza ma possiamo sognare anche qualcosa di più”.

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