Aveva fatto molto scalpore il caso scoppiato in una clinica privata di Somma Vesuviana ma, a distanza di una settimana, la situazione sembra essere chiarita. In merito alla somministrazione ad una paziente di alcuni ansiolitici senza nessun preavviso e senza portare avanti le normali cure, emergono delle nuove verità. Il personale medico, nel periodo di Ferragosto, in realtà, ha somministrato alla donna alcuni analgesici, senza ulteriori farmaci come erroneamente si denunciava in un primo momento.
La conferma della famiglia
A confermare il fraintendimento con l’equipe medica della clinica, convenzionata con l’Asl, è stata proprio la famiglia di una paziente che ha spiegato: “C’è stata una cattiva comunicazione con il personale della struttura dovuta anche alle nostre preoccupazioni, quotidiane, per nostra madre. Abbiamo capito male. Ci hanno spiegato la situazione e abbiamo compreso la cura che hanno portato avanti nelle settimane precedenti.
La nostra fiducia, comunque, in tutti i medici della struttura non è mai stata in discussione. Ogni giorno lavorano per tentare di guarire nostra madre. Il fraintendimento, comunque, è stato del tutto risolto e la situazione ritornata alla calma. Abbiamo avuto un chiarimento anche con il direttore sanitario, dottor Mascolo, con i medici Esposito, Del Gaudio e Gallo ai quale porgiamo le nostre scuse”.
Il caso scoppiato a ridosso di Ferragosto
Le polemiche intorno alla clinica sono scoppiate nella settimana di Ferragosto quando gran parte del personale, a detta di alcune famiglie dei pazienti, era andato in ferie lasciando dei vuoti importanti. La struttura, che si occupa particolarmente delle degenze di neuroriabilitazione post-acuti, sarebbe andata in difficoltà cercando di fronteggiare l’emergenza. Nel corso di questa settimana, però, tutto è stato chiarito con la fiducia tra equipe medica e paziente che è stata del tutto recuperata. Il percorso di guarigione, quindi, continua.