Non c’è pace per il Monte Faito. A ridosso della sua punta più alta, nella zona del Molare (1400m di altezza), un incendio sta devastando la vegetazione con le fiamme che hanno ormai quasi raggiunto la chiesa di San Michele Arcangelo e le antenne. A lavoro ci sono oltre 50 volontari che nonostante la zona impervia e difficile da raggiungere con i mezzi di soccorso, stanno tentando di spegnere il rogo. In azione, fin da questa mattina alle ore 7, due elicotteri e un Canadair che dall’alto provano a domare le fiamme.
Una situazione di pericolo, però, che non accenna a diminuire: anche a causa del vento, che soffia forte a 1400 metri di altezza, le operazioni di spegnimento sono difficoltose. La presenza, inoltre, di numerosi tralicci ancora attivi complica il lavoro dei piloti degli elicotteri e dei Canadair che devono stare attenti anche all’elettricità. Il presidente del Parco Regionale dei Monti Lattari, secondo quanto si apprende, avrebbe chiesto alla Terna, società che gestisce il servizio, di sospendere momentaneamente le operazioni così da garantire lo spegnimento del rogo. Avrebbe avuto parere negativo.
Timore anche per le antenne alimentate a gasolio
C’è tanta paura anche per le antenne alimentate a gasolio. Nei pressi del Molare, infatti, è presente un grande serbatoio da 15mila litri che potrebbe essere raggiunto dalle fiamme. Se così sarà, le conseguenze per la montagna e per tutti gli operatori impegnati nello spegnimento sarebbero enormi. L’esplosione potrebbe interessare anche alcuni Comuni limitrofi. Ma si sta lavorando per evitare questo scenario apocalittico: al momento le fiamme sono lontane dal serbatoio e potrebbero essere domate prima del tramonto quando le operazioni si interromperano.
Fuoco visibile da tutti i Comuni del comprensorio stabiese
Il fuoco che sta devastando il Molare è visibile in tutto il napoletano ma particolarmente da Castellammare, Torre Annunziata e i Comuni dei Monti Lattari. Particolarmente in difficoltà Pimonte dove è stata allestita, al centro sportivo, una vasca per poter accelerare le operazioni di soccorso. Solamente i Canadair, infatti, si recano nel mare antistante Castellammare per potersi rifornire di acqua. E’ un’estate interminabile per il Monte Faito, senza dubbio la più difficile degli ultimi anni.