Agguato a Miano: nel mirino dei sicari Gaetano Cirillo, 44enne pregiudicato residente a Scampia.
Secondo le prime ricostruzioni fornite dagli inquirenti un sicario avrebbe esploso contro Cirillo almeno 3 colpi d’arma da fuoco (con ogni probabilità esplosi da una pistola semiautomatica calibro 9×21) mentre la vittima si trovava all’interno di una caffetteria in via Lazio.
L’uomo, con precedenti per droga, rapina e associazione a delinquere, è stato soccorso dalle persone presenti nel locale e accompagnato al Cardarelli, dove è ricoverato in rianimazione in gravi condizioni. Sul posto gli agenti del Commissariato di Scampia che dopo una prima ispezione dei luoghi hanno ritrovato alcuni bossoli.
Per il momento le piste seguite dagli investigatori sarebbero 2: una porterebbe ad un raid pianificato all’interno del Sistema di Miano per qualche sgarro commesso ai danni di un pezzo da 90 dei luoghi l’altro all’epurazione di pregiudicati vicini ai fratelli Lo Russo voluta dalla camorra dopo il pentimento di quelli che una volta erano tristemente noti come i “Capitoni di Miano”.
In particolar modo la decisione di collaborare con la Giustizia di Carlo Lo Russo avrebbe scatenato un terremoto tra i potenti sodalizi criminali partenopei e dell’hinterland: i ras temono che le dichiarazioni del pentito possano portare a numerosi ergastoli e sequestri di beni, immobili e mobili, per svariati milioni di euro. Un colpo forse mortale per una camorra che negli ultimi tempi starebbe accusando il colpo di una massiccia risposta dello Stato sul territorio.
Le prossime ore potrebbero essere decisive per svelare il reale movente dell’ennesimo agguato di camorra. La gente ormai vive nel terrore di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato: un particolare questo troppe volte forse sottovalutato dalle Istituzioni e da politici che sono talmente lontani da certe realtà da considerarle come fiction.
Alfonso Maria Liguori