Primo sabato sera di settembre: Napoli ostaggio di parcheggiatori abusivi, balordi di ogni risma e assoluta inosservanza della normative vigenti in materia di circolazione. Da Piazza Carlo III alla Villa Comunale lo spettacolo che si presentava a chi ieri percorreva le strade della città era avvilente: auto parcheggiate anche in quarta fila, parcheggiatori abusivi con tanto di pettorina catarifrangente ovunque, tavoli di attività ristorative posizionati praticamente sulla strada senza alcun criterio di sicurezza, sciami di motoveicoli anche con 3 persone a bordo e senza casco.
Per non parlare degli extracomunitari in evidente stato di ebrezza che indisturbati pascolavano, gridando e agitandosi, da Porta Capuana a Piazza Garibaldi. Un quadro talmente avvilente da rasentare l’osceno. Un plauso alle coraggiose municipalità e alle associazioni di volontariato che puntualmente denunciano simili anarchie comportamentali alle autorità competenti.
Di chi sono le responsabilità?
Ci si chiede allora di chi sia la responsabilità, chi consenta il manifestarsi di tanta inciviltà: il tempo del finto buonismo è finito. Napoli necessita di un rinnovamento strutturale a 360° e la politica deve svolgere in tale iter evolutivo un ruolo fondamentale. Altrimenti si avrà sempre la sensazione che in città si cerchi di guadagnare ad ogni costo offendo servizi penosi e violando sistematicamente la legge. E’ paradossale pensare all’utilizzo dell’esercito tempo addietro per garantire la sicurezza nella movida del weekend e poi trovarsi a fare i conti con un quadro avvilente quale quello che ieri si presentava sotto gli occhi dello scrivente.
Per non parlare poi dei cantieri eternamente aperti che rallentano ulteriormente la circolazione: un’altra questione che andrebbe affrontata e risolta in tempi utili nel Palazzo di Città ma che ad oggi resta ancora una spina nel fianco di turisti e residenti. Di quale realtà blaterano alcuni membri dell’assise locale gridando al rilancio turistico e all’organizzazione ottimale dei servizi è ad oggi un mistero.
Confidiamo nella sensibilità dei residenti e nell’azione incalzante delle municipalità perché certe precarietà vengano affrontate e quanto meno arginate nelle sedi competenti. Il tutto nel rispetto della credibilità e della dignità di Napoli.
Alfonso Maria Liguori