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Duplice omicidio tra i vicoli di Napoli. Aria di guerra nel “sistema” partenopeo

Tornano a tuonare le bocche di fuoco della camorra. Agguato mortale in vico Pergola all’Avvocata nel quartiere Vicaria.

A cadere sotto i colpi dei killer, tra passanti terrorizzati, il 52enne Edoardo Amoroso, cognato di un esponente della famiglia Giuliano e il 45enne Salvatore Dragonetti. Le due vittime sono ritenute elementi di spicco della criminalità organizzata. Amoroso aveva precedenti per armi, droga, evasione e rapina. Dragonetti per lesioni, contrabbando di sigarette e associazione a delinquere.

Immediata la caccia ai responsabili da parte dei carabinieri giunti rapidamente sul luogo dell’agguato: secondo le prime ricostruzioni effettuate dagli investigatori dell’Arma i sicari sarebbero giunti a bordo di uno scooter di grossa cilindrata. Sono almeno 12 i bossoli trovati sul posto dalle forze dell’ordine. L’agguato è avvenuto a pochi passi dal Borgo Sant’Antonio Abate. Le due vittime abitavano in vico Pergola e sono state inseguite e freddate sotto casa.

Il duplice omicidio si inserisce nella guerra tra il clan Mazzarella e il clan Contini, anche se non si esclude la faida interna all’origine dell’azione dei killer.

Non sono mancate le reazioni del mondo politico partenopeo: “Un episodio – commenta Marco Di Lello, esponente del Pd e segretario della Commissione Bicamerale Antimafia – che ci ricorda quanta strada ci sia ancora da fare per liberare Napoli e la Campania da questo cancro. Se le Istituzioni avranno la capacità di lavorare assieme la vittoria è ancora possibile”.

I cittadini vivono ormai nel panico di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ancora una volta l’ipotesi investigativa avanzata tempo addietro dal nostro giornale in merito ad una ripresa delle ostilità tra i Mazzarella e i Contini per il controllo degli affari illeciti sul territorio sembra essere confermata dal duplice efferato omicidio di Amoroso e Dragonetti.

Aria di guerra all’interno del sistema partenopeo: troppi equilibri saltati, troppi vuoti da riempire dopo gli arresti eccellenti e i pentimenti di ras del calibro dei fratelli Lo Russo di Miano.

Alfonso Maria Liguori

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