In un rudere nascosto dalla vegetazione, al rione Moscarella, i carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Castellammare di Stabia hanno rinvenuto 2 borsoni: all’interno vi erano custoditi 2 kalashnikov, 8 caricatori pieni, 6 pistole semiautomatiche con matricola abrasa e cariche, 2 revolver con matricola abrasa e carichi, 514 cartucce di vari calibri, un passamontagna, 3 radio portatili, oltre a 840 g. di hashish, 50 g. di sostanza da taglio e 4 bilancini.
Il tutto è stato sequestrato. La droga sarà distrutta, le armi invece inviate al Ra.C.I.S. di Roma per gli esami balistici e per verificarne l’eventuale precedente impiego in episodi di intimidazione o di sangue.
Task force tra Moscarella e Savorito
Lo avevamo annunciato nei giorni scorsi: nella periferia Nord della città è in atto una vera e propria task force dei carabinieri che stanno tentando di bloccare il potere dei clan. Dopo l’arresto dello spacciatore, pregiudicato, Vittorio Massa, i militari sono restati in zona scoprendo un vero e proprio arsenale nascosto nella vegetazione. Il ritrovamento è assolutamente importante: si sospetta che le armi nascoste siano state usate in diversi episodi di sangue nella città delle acque.
Lotta ai clan in tutti i suoi aspetti: le forze dell’ordine sono ritornate prepotentemente in azione nel territorio stabiese cercando di eliminare il predominio della camorra. Si preannunciano prossimi controlli anche nella zona del CMI e dell’Acqua della Madonna, altri due quartieri ad alta densità criminale.
Nessuna novità dopo la sparatoria di ieri
Nessuna novità dopo la sparatoria di ieri pomeriggio a Castellammare. I carabinieri non hanno ancora abbandonato nessuna pista ma, secondo le ultime indiscrezioni, il 20enne (Giovanni Panariello, con precedenti per droga) e il 57enne (Michele De Luca) sono stati feriti dopo una lite scoppiata alcuni minuti prima. La parentela proprio di quest’ultimo con il boss Antonio, suo fratello, tiene alta l’attenzione: nessun dettaglio può essere lasciato al caso.