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Guidò la moto del commando che uccise un uomo del clan rivale: arrestato “Tyson”

napoli omicidio camorraI carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Napoli su richiesta della locale D.D.A. per concorso in omicidio aggravato da finalità mafiose, porto e detenzione illegale di arma da guerra.

A finire in manette il 43enne Francesco Avolio, alias “Tyson”, originario di Scampia e già noto alle forze dell’ordine. Avolio è ritenuto elemento di spicco dell’associazione criminale operante a Napoli, Giugliano e comuni limitrofi cosiddetta “alleanza di Secondigliano”.




Le indagini dei militari hanno permesso di accertare che nell’agguato mortale consumato a Napoli il 25 settembre del ’96 nel quale aveva perso la vita Gennaro de Roberto, esponente di spicco del clan Bellofiore-Sebastiano, Avolio era alla guida della moto che trasportava l’uomo che materialmente fece fuoco contro la vittima.




L’esecuzione fu decretata dal ras Raffaele Bellofiore: l’intento era quello di vendicarsi di un affronto subìto da parte del figlio di De Roberto e, in conseguenza, del suo proposito di transitare nelle fila dei Longobardi-Beneduce storicamente opposto ai Bellofiore-Sebastiano nella gestione delle attività illecite nell’area flegrea. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato tradotto nel centro penitenziario di Secondigliano.




Un’operazione brillante frutto di certosino lavoro di intelligence da parte degli 007 dell’Arma che hanno trovato non poche difficoltà nel comporre il mosaico che ha inchiodato “Tyson” a causa del muro d’omertà che ancora protegge certi criminali a Napoli e nell’hinterland.

Alfonso Maria Liguori

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