Omicidio di Nicola Notturno: la pista dello zio pentito dietro l’agguato

Troppo grosso il calibro dell’ex ras Gennaro Notturno, alias 'o saracino, per non scatenare il panico tra le fila degli Scissionisti dopo la decisione di collaborare con la giustizia

La reazione della camorra al pentimento del ras scissionista Gennaro Notturno non si sarebbe fatta attendere: a finire sotto i colpi dei killer il 21enne Nicola Notturno, figlio del Raffaele Notturno e nipote di Gennaro.

Il giovane è stato raggiunto la notte scorsa mentre si trovava in via Ghisleri da almeno 10 colpi di pistola esplosi da un’auto in corsa. Trasportato all’ospedale San Giovanni Bosco Nicola Notturno è giunto al pronto soccorso già senza vita.




Ad avviare le indagini, la Squadra mobile di Napoli e gli agenti del commissariato di polizia di Scampia. Troppo grosso il calibro dell’ex ras Gennaro Notturno, alias ‘o saracino, per non scatenare il panico tra le fila degli Scissionisti dopo la decisione di collaborare con la giustizia.




Le prime dichiarazioni rese ai giudici da Gennaro Notturno confermerebbero tale ipotesi: si sarebbe infatti accusato dell’omicidio dell’innocente Antonio Landieri. Un giovane affetto da problemi motori che si trovò al posto sbagliato nel momento sbagliato finendo i suoi giorni crivellato di colpi senza aver commesso alcun crimine, senza aver mai avuto a che fare con la camorra.




Ad ordinare il raid che portò alla morte del povero Landieri secondo Gennaro Notturno fu Cesare Pagano: a premere materialmente il grilletto oltre a Notturno Davide Francescone, Ciro Caiazza, Giovanni Esposito, Pasquale Riccio, Giovanni Piana e Raffaele Amato. Il nuovo pentito di camorra avrebbe complessivamente ricostruito ai magistrati oltre 30 omicidi di camorra in quella che fu vera e propria mattanza tra i Di Lauro e gli Scissionisti.




Uno sgarro imperdonabile all’interno del sistema che avrebbe con l’omicidio del nipote Nicola mandato un segnale chiaro al neo pentito. Tempo addietro avevamo più volte evidenziato i problemi sorti all’interno dei cosiddetti “girati” dei Di Lauro, i più noti Scissionisti, duramente colpiti da arresti eccellenti e confische rilevanti di beni immobili e mobili.




A inasprire ulteriormente gli animi lo zampino, secondo radio mala, di Marco Di Lauro, rampollo di Ciruzzo o milionario e latitante da anni. Dopo un intervento di plastica facciale Marco Di Lauro si sposterebbe tra il Nord Europa, la Spagna e il Sud America avendo mantenuto i contatti del padre con i grossi cartelli del narcotraffico. Grazie ai proventi della droga Di Lauro junior oggi possiederebbe catene di ristoranti, alberghi, bar di lusso e svariate società di servizi riuscendo nel contempo a seminare tramite infiltrati tra gli scissionisti zizzania tra le rispettive famiglie del mega clan.




L’omicidio di Nicola Notturno potrebbe essere solo l’inizio di una faida sanguinosa che le forze dell’ordine e la magistratura tenteranno in ogni modo di stroncare sul nascere. Già si parlerebbe di grossi arresti nelle prossime ore scaturiti dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Gennaro Notturno. Della serie: l’impero criminale degli Scissionisti di Secondigliano scricchiola sotto il peso delle rivelazioni di uno dei pilastri principali dell’organizzazione.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.