Inchiesta Consip, nuovo capitolo della spy story: i ruoli di Morra e Woodcock

Non è mancata puntuale la replica su Facebook del segretario del Pd Matteo Renzi che ha scritto: “Chiederemo la verità. Solo quella. Ma la vogliamo a tutti i costi"

Ennesimo capitolo nella vicenda Consip che ha portato in carcere per corruzione il noto imprenditore campano Alfredo Romeo. Sarebbe infatti emerso che il gip Mario Morra avrebbe ritenuto che esistessero “gravi indizi” su Tiziano Renzi, non solo per il reato di traffico d’influenze (per il quale non sono previste le intercettazioni), ma per l’ipotesi di corruzione di cui sarebbe investito.




Una notizia che infittisce ancor di più il mistero sull’intreccio fra poteri, complicando ulteriormente un’inchiesta che ormai somiglia sempre più ad un giallo. In pratica le valutazioni di Morra sarebbero state ancora più pesanti di quelle di Woodcock: “Con riferimento alla posizione di Renzi Tiziano gli elementi sin qui raccolti – reciterebbe la relazione del Gip Morra – delineano un quadro indiziario oggettivamente coerente e grave.




Dai colloqui tra Romeo Alfredo e Russo Carlo (quest’ultimo effettivamente in contatto con il Renzi), emerge infatti l’esistenza di un accordo di massima (definito dagli indagati “accordo quadro”) che prevede una stabile retribuzione del Renzi (con somme pari ad almeno 30 mila euro al mese e l’effettivo versamento di un anticipo) in cambio della sua intercessione presso dirigenti apicali di enti pubblici per indurli a favorire illecitamente il Romeo.




Tra i soggetti da avvicinare, vi sarebbe in particolare l’Ad di Consip, Marroni Luigi, il quale nella conversazione del 19 ottobre 2016 viene definito dal Romeo come un ‘traditore’ per non aver favorito la propria azienda nell’assegnazione di un appalto (evidentemente venendo meno a quanto precedentemente assicurato); esclamazione alla quale il Russo risponde in modo ottimistico, invitando il proprio interlocutore ad attendere e a ‘lasciar lavorare’ il Marroni”.




Nei giorni scorsi immediata era giunta la risposta alle accuse mosse a suo carico da parte dell’ufficiale dei carabinieri Sergio De Caprio, l’ex capitano “Ultimo” che arrestò Totò Riina. Tramite il suo legale “Ultimo” si era detto pronto a “un pubblico confronto” per “esercitare i diritti di difesa e di informazione al cittadino”, “su paventate minacce alle Istituzioni democratiche ed altre azioni eversive o illecite attribuiteci da diversi parlamentari con istanze al parlamento, dal presidente del Pd, dal ministro della Difesa e in ultimo da parte del presidente del consiglio”.




Non è mancata puntuale la replica su Facebook del segretario del Pd Matteo Renzi che ha scritto: “Chiederemo la verità. Solo quella. Ma la vogliamo a tutti i costi. Ci sono delle coincidenze strane in questa storia. Toccherà ai magistrati fare chiarezza”. Della serie: tra colpi di scena ed autorevoli smentite la vicenda Consip somiglia sempre di più ad uno scontro aperto tra Titani.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.