“Considerate se questa è una strada” avrebbe detto Primo Levi nel passare oggi con un fuoristrada o con una semplice utilitaria per le vie di Striano.

Si, le condizioni delle strade strianesi non sono ottime e in alcuni casi nemmeno pessime, ma occorre fare il punto della situazione per smuovere le coscienze di tutte le parti, politici e cittadini, maggioranza ed opposizione, comune e città metropolitana, che amministrano la città alla destra del fiume Sarno.

È certo che ci sono casi molto peggiori soprattutto in qualche città ai piedi del Vesuvio e in qualche piccolo comune dell’agro nocerino – sarnese. Preferisco non rivelare i nomi, ma è pur vero che ci sono casi come Sarno e Poggiomarino dove la situazione è migliore rispetto a quella strianese.

Prima di analizzare le condizioni del manto stradale, occorre fare ramanzine ad alcuni cittadini e ad alcuni amministratori. Non parliamo della velocità con cui alcune volte noi cittadini percorriamo le strade, talvolta anche dissestate. Partiamo dalla sosta selvaggia. A Striano ogni cittadino si impropria del diritto di parcheggiare sin dentro all’attività commerciale dove vuole spendere. Largo Arco, Largo Marzo, via Roma, via Municipio e via Nazario Sauro sono le strade maggiormente interessate dal problema.

Le zanelle di via Nazario Sauro e gli incroci non regolati

Per tale motivo, in determinate arterie come via Nazario Sauro viene meno la sicurezza, quella del pedone e quella del manto stradale. Le zanelle bianche incastrate tra i basoli non sono idonee al passaggio di numerose auto. Sono state realizzate come divisione tra la sede stradale e quella pedonale, conservando l’iniziale utilità di canalizzare le acque piovane. Il passaggio sulle zanelle di marmo bianco diviene però obbligatorio qualora cittadini incivili parcheggiano sul lato della strada occupando metà carreggiata. Cosa succede così? Al passaggio delle auto saltano i sampietrini e si spaccano le zanelle. Rimproverando chiunque non rispetti le regole credo sia opportuno anche invogliare gli amministratori ad installare dei dissuasori di sosta, i cosiddetti “paletti”.

Le zanelle di via Nazario Sauro

La seconda ramanzina va a quegli amministratori che da anni non prendono in considerazione la messa in sicurezza di alcuni incroci. Molti di questi sono inseriti nel centro storico, anzi proprio in piazza Municipio, il cuore della città. Sarebbe opportuno regolamentare la situazione per i veicoli che sotto il palazzo comunale, provenienti da Sarno, non trovano alcun segnale di stop o rallentamento, di precedenza o di arresto. Stessa situazione sempre in piazza, nei pressi della farmacia, per i veicoli diretti in via Risorgimento. In questo incrocio non è chiaro il diritto di precedenza anche se il codice della strada lo regolamenta molto bene. Ma sappiamo tutti che, molti utenti della strada, non ricordano minimamente alcuni passi del codice stradale.

Le strade metropolitane o provinciali

Analizziamo adesso la situazione dei manti stradali delle arterie di competenza della città metropolitana di Napoli, la vecchia provincia.

Rudere di via Sarno, abbattuto nel mese di giugno

Vorrei partire da via Sarno, la strada d’ingresso in città per chi proviene dall’autostrada. Finalmente il comune di Sarno ha abbattuto il rudere per ampliare il ponte e la provincia di Salerno ha sistemato, non a regola d’arte, quella striscia di asfalto mancante e che è davvero di piccole dimensioni. Il resto dell’arteria invece è ricco di avvallamenti e di fossi, sia dal lato strianese, sia sarnese. Segnaletica orizzontale: completamente assente.

La dissestata via San Valentino

Altra grave situazione, sempre per le strade metropolitane, è data da via San Valentino, nel tratto che va dalla rotatoria con via Rivolta al sottopasso TAV. Anche li ci sono numerosi avvallamenti che mettono a repentaglio la sicurezza stradale. Segnaletica orizzontale: quasi assente.

Impraticabile situazione in via Foce, l’arteria che la città metropolitana intende declassificare. Non solo in alcuni tratti la strada in questione diviene talmente stretta per il passaggio di due automobili, ma l’arteria è soggetta anche a numerosi furti di tombini praticati da gente che non ha alcun rispetto del senso civico e, direi, della vita umana. Con il loro ignobile gesto costringono ancora di più a strozzare la larghezza della carreggiata. Segnaletica orizzontale: completamente assente.

L’incrocio del Pataffio tra Striano e Poggiomarino

Sul confine tra Striano e Poggiomarino, una grave situazione è determinata dal grande incrocio del Pataffio, un’intersezione fortemente trafficata ma priva di adeguata regolamentazione e di un buono manto stradale. Sarebbe opportuno realizzare, in quell’incrocio, delle aiuole spartitraffico al fine di canalizzare meglio tutti i veicoli. Eppure, in incroci di questo tipo abbiamo avuto anche numerose perdite di vite umane. Sarebbe opportuno quindi trovare immediatamente una soluzione come ha fatto la vicina San Valentino Torio per molti dei suoi incroci.

Via Furchi: pali al centro della strada e marciapiedi assenti

Adesso, invece, facciamo uno slalom tra i restringimenti e le curve di via Furchi. Anche essa strada metropolitana, è stata soggetta da circa una ventina d’anni ad una forte urbanizzazione. Ovviamente non ha subito alcun intervento di ampliamento e di messa in sicurezza tenendo conto dell’urbanizzazione veloce che si è avuta in quella zona. La situazione attuale è decisamente vergognosa. Per quanto possa essere ottimo il manto stradale, rinnovato da qualche anno, l’arteria presenta numerosi slalom tra bellissime villette e pali in cemento per i cavi elettrici. Di marciapiedi nemmeno l’ombra. Inoltre esiste, alla fine della strada, un incrocio mal regolamentato un incrocio cosiddetto “a T” in cui la precedenza è data alla strada che si pone perpendicolarmente a quella dritta.

Le strade comunali

Via San Michele Arcangelo

Passiamo adesso alle strade comunali, quelle dovrebbero scuotere le coscienze di entrambe le parti degli amministratori cittadini. Parlo di via San Michele Arcangelo, nel tratto che va dal ponte comunemente chiamato “tredici” della circumvesuviana a via Poggiomarino. La situazione in cui versa il manto stradale è tra le più vergognose dell’intera città. Avvallamenti continui, buche e fossi a volontà, marciapiedi invasi da erbacce e chi più ne ha più ne metta. Segnaletica orizzontale: forse lì non è mai esistita.

Concludiamo la nostra “analisi” con via Cesina, un’arteria residenziale che collega il ponte “tredici” della circumvesuviana e via Risorgimento. Anche qui, come per via Sant’Arcangelo, la situazione è decisamente vergognosa. Avvallamenti continui, buche e fossi a volontà e soprattutto un manto stradale che in un tratto risale addirittura a interventi, ad occhio, di una cinquantina di anni fa. È stato conservato, in quel tratto, il manto stradale dell’antica “carrara”, ossia la strada vicinale che caratterizzava gli assi viari della seconda metà del ‘900.

Le ultime due arterie cittadine elencate meritano in tempi immediati un intervento sul manto stradale. Siamo nel 2017, l’Italia è una potenza mondiale e deve garantire servizi di prima utilità pari a quelli delle nazioni potenti della Terra.

Nel ventunesimo secolo, situazioni come via Sant’Arcangelo e via Cesina, non sono più tollerabili. Si spera che chi di dovere attui urgentemente le misure necessarie per il ripristino delle condizioni decorose delle arterie cittadine. Diamoci una mossa cari cittadini e amministratori tutti, salvaguardiamo la nostra vita sulle strade. In fondo, la speranza è sempre l’ultima a morire, non ci resta che aspettare!

Raffaele Massa

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