Da 151 a 164. 13 in più rispetto allo scorso anno.
Sono le specie avvistate e censite dai subacquei del Blue Team in action che si sono immersi, a turno, per 24 ore consecutive nei fondali del Parco Marino di Punta Campanella a caccia di organismi e scatti fotografici spettacolari.
Oltre 40 tra biologi, fotografi e docenti universitari hanno partecipato a questo Blueblitz (giunto alla terza edizione) monitorando e studiando 5 diversi punti di immersione comprendenti zona A, zona B e zona C del Parco: Vervece, Baia di Ieranto, Scoglio dell’Isca, Puolo e Mitigliano.
Risultati migliori rispetto allo scorso anno quando furono individuate e censite 151 specie animali diverse. Quest’anno sono 164, indice dello buono stato di salute dei fondali del Parco e di una crescita della già ricca biodiversità presente nelle diverse zone di tutela.
Un lieve incremento che, anche se non ha valore scientifico, resta molto significativo. Di queste 164 specie, il 37% sono pesci, il 21% molluschi, il 6% crostacei, l’11% poriferi (spugne) e poi via via tutte le altre innumerevoli creature dei fondali. L’iniziativa, organizzata dall’Area Marina Protetta di Punta Campanella, ha visto la collaborazione dei diving Nettuno, Punta Campanella, Futuro Mare, School e delle associazioni subacquee J. Cousteau e Centro sub Torre del Greco.
I sub si sono immersi con fotocamera e lavagnetta e hanno effettuato esplorazioni diurne e notturne seguendo turni ben definiti. Contemporaneamente, a terra, nei pressi della baia di Puolo, si è svolto un Greenblitz, alla ricerca di specie vegetali lungo la costa. Ne sono state censite 35 in poche ore.
Soddisfatto il Presidente dell’Area Marina Protetta, Michele Giustiniani secondo il quale “la crescita della biodiversità è un risultato importante e la sua tutela è un obiettivo fondamentale del Parco.”
“Ringraziamo i sub, i diving e le associazioni che partecipano ogni anno a quest’iniziativa che è il risultato di un continuo e costruttivo dialogo tra enti, istituzioni e cittadini. Una sinergia fondamentale per la gestione sostenibile del patrimonio ambientale” ha dichiarato il direttore del Parco, Antonino Miccio.