Scafati, il Riesame ha deciso: “L’ex sindaco Pasquale Aliberti in carcere”

Indagato per violazione della legge elettorale, con l'aggravante del metodo mafioso e per scambio elettorale politico-mafioso

Il Tribunale del Riesame ha deciso: carcere per l’ex sindaco di Scafati Pasquale Aliberti indagato per violazione della legge elettorale, con l’aggravante del metodo mafioso e per scambio elettorale politico-mafioso. Il Riesame di Salerno ha accolto le richieste Direzione Distrettuale Antimafia (Dda).




Aliberti tuttavia non andrà in carcere perché la difesa presenterà ricorso in Cassazione. Il Riesame ha anche deciso che dovrà finire in carcere Luigi Ridosso, mentre gli arresti domiciliari sono stati disposti per Gennaro Ridosso, ritenuto esponente di spicco dell’omonimo clan. Al vaglio della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno ci sono le elezioni comunali del 2013 nel Comune di Scafati e le Regionali in Campania del 2015.

“Aprendo con profondo rammarico – ha dichiarato Aliberti dopo la diffusione della notizia sulla decisione del Riesame – ma anche animato dal coraggio e dalla forza della mia famiglia e dei miei figli della decisione del Tribunale del Riesame di Salerno, dopo l’annullamento della misura carceraria da parte della Cassazione, che, invece, ha voluto riconfermare il mio arresto dopo un’indagine che dura da oltre 2,5 anni e che dopo perquisizioni interrogatori visione di atti amministrativi e appalti ancora oggi non si è conclusa.




Nella motivazione della sentenza del Tribunale leggo testualmente che sarei un soggetto pericoloso perché ‘….. risulta che Aliberti abbia aperto un profilo Facebook…. attraverso tale social egli continua ad interagire con la cittadinanza di Scafati in modo da mantenere viva l’attenzione politica sulla sua figura ed a imprimere la convinzione della sua perdurante influenza nelle scelte politiche che interessano il governo della città (addirittura influenzerei le scelte dei commissari?) …… infatti risulta che tale profilo analizzato contiene post sulla sua bacheca definita una grande comunità che si confronta con 15mila persone.

In tale profilo Facebook Aliberti – dice la sentenza – esprime opinioni anche gravi sull’operato della politica Scafatese, contesta l’operato della Commissione Straordinaria….. così dimostrando il suo perdurare interessamento il coinvolgimento alla vita politica del Comune di Scafati. Se ne riportano testimonianze di alcuni post….. ‘. Pensavo di essere un uomo che avesse la possibilità di esprimere i propri convincimenti personali, le sue opinioni e le proprie critiche in un paese Italia che I padri fondatori hanno detto di essere libero e democratico nella Costituzione.




È vero sono indagato per reati gravi da oltre 2,5 anni in attesa si chiudano le indagini e di poter essere giudicato su fatti di cui non ho neppure conoscenza in un confronto che si fondi su prove e non solo denunce o presunzioni. Questo per dimostrare che non solo non ho mai avuto rapporti con la camorra ma che un popolo, formato da liberi cittadini, mi ha dato il proprio consenso in libertà.

È e rimane il momento più difficile della mia vita. Grazie per le testimonianze di affetto ma oggi ancora una volta credo che forte debba essere la mia attenzione a Rosaria e Nicola, I miei fantastici figli che devono credere come me in questa giustizia e continuare ad amare questa città, la nostra Scafati, perché è qui che spero possano vivere la loro esistenza.




Ai miei amici, ai miei avversari, ai miei nemici, a chi mi odia o mi ama, a chi ha brindato il mio arresto, dico continuate a criticare, a scuotere le coscienze, a marciare, ad invadere le strade del nostro paese, a pretendere i vostri diritti e a rispettare i vostri doveri, anche attraverso le vostre discussioni, a volte animate sui social a cui continuerò a partecipare, nonostante tutto, da libero cittadino che ama la sua terra, a meno che non vogliano costringerci a vivere nella società immaginata da Orwell nel romanzo 1984. Non è questa l’Italia che sogno.

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteSi è costituito a Capri il Comitato “Via Krupp Aperta e Pubblica”
SuccessivoChiede la protezione internazionale, poi rapina un uomo a Napoli: arrestato egiziano
Il giornale “il Gazzettino vesuviano”, fondato nel 1971 da Pasquale Cirillo e attualmente diretto da Gennaro Cirillo, si interessa principalmente delle tematiche legate al territorio vesuviano e campano; dalla politica locale e regionale, a quella cultura che fonda le proprie radici nelle tradizioni ed è alla base delle tante associazioni e realtà che operano sul territorio.Siamo impegnati a garantire la massima qualità e la massima integrità nel nostro lavoro giornalistico. Ci impegniamo a mantenere alti standard etici e professionali, evitando qualsiasi conflitto di interesse che possa compromettere la nostra indipendenza e la nostra imparzialità.Il nostro obiettivo è quello di fornire ai nostri lettori notizie e informazioni affidabili su una vasta gamma di argomenti, dalle notizie di attualità ai reportage approfonditi, dalle recensioni ai commenti e alle opinioni. Siamo aperti a suggerimenti e proposte dai nostri lettori, e ci impegniamo a mantenere un dialogo aperto e costruttivo con la nostra community.