Ai vertici di questo sistema verticistico – piramidale ci sarebbero intramontabili esponenti della Nuova Famiglia: padrini del calibro di Mario Fabbrocino, Ferdinando Cesarano, Valentino Gionta potrebbero comporre il ghota di un’organizzazione che potrebbe anche contare su “ras in ombra di prim’ordine”.
Nello specifico radio mala avrebbe in più occasioni evidenziato la figura mai eclissata dell’ex
Tra i capi della Nuova Famiglia, braccio destro di Carmine Alfieri, corruttore di politici nazionali e alte cariche dello Stato, in stretti rapporti con la massoneria e (secondo alcuni pentiti) con i servizi, Pasquale Galasso gestirebbe una serie di attività nel settore alimentare non lontano dalla sua Poggiomarino. Un modo per riavvicinarsi a quello che fu il suo impero criminale e forse mostrare ai clan avversari come la propria leadership sia tutt’altro che tramontata.
Quando parliamo di Pasquale Galasso tocchiamo i vertici della malavita campana (e non solo): interessi stratosferici in attività pseudo legali sparse ovunque sul territorio nazionale e all’estero, proventi delle attività illecite secondi solo a quelli di Cosa Nostra, rapporti diretti con Totò Riina negli anni in cui il padrino corleonese rappresentava il deus ex machina della mafia nel mondo.
Tutto ancora da decifrare il suicidio (non avrebbe convinto persone vicine al sistema) di Martino Galasso, fratello dell’ex ras Pasquale che si sarebbe tolto la vita impiccandosi. Chi conosceva direttamente Martino Galasso stenta a credere che una persona dotata di tale piglio criminale, determinata e spietata nelle azioni camorristiche possa aver compiuto un simile gesto. Un ulteriore tassello da aggiungere al già intrigato mosaico della storia criminale dei Galasso. Un nuovo capitolo nella storia della mala vesuviana potrebbe essere scritto, nuove alleanze sancite al fine di unire risorse umane e materiali in un progetto volto al controllo assoluto delle attività illecite sul territorio.
Alfonso Maria Liguori