Senza targa, casco e assicurazione. Il fenomeno dei nuovi veicoli elettrici a Napoli e provincia

Viaggiano controsenso, sono velocissimi. Chi li vende sottolinea: "Non omologato alla circolazione stradale". Potrebbero essere modificati per aumentare potenza e velocità

veicoli elettrici napoli provinciaSenza targa, senza assicurazione, senza casco. In due sul sellino, spesso minorenni, a sfrecciare tra le auto e i grossi scooter nel traffico. Chi vive in provincia di Napoli, tra Castellammare di Stabia, Gragnano, Torre Annunziata ad esempio è impossibile che non abbia notato ciò che sta accadendo nelle strade da qualche mese a questa parte.




Insomma, bici o mini-scooter elettrici hanno invaso le città. Le strade sì, ma anche i marciapiedi e i lungomare. Sembrano, anzi, sono molto pericolosi. Per la velocità che raggiungono, per il senso di completa impunità rispetto al Codice della Strada, per decine di altre ragioni.

Ma se sono illegali, perché non vengono fermati? È un discorso complesso e proveremo ad arrivarci tra poco. Ciò che sappiamo è che ormai sono a decine, se non centinaia, questi veicoli che sfrecciano nelle strade di Napoli e provincia. Si lanciano nel traffico senza rispettare alcunché.




Chi guida non ha il casco né protezioni, il mezzo non fa rumore perché elettrico, non ha la targa, non è fornito di alcun documento Rc Auto. Non resta che strabuzzare gli occhi quando uno di questi veicoli imbocca una strada controsenso oppure scorrazza indisturbato sulla villa comunale di Castellammare, fino a notte fonda e con il rischio concreto di investire uomini, donne, bambini e animali.

La sensazione è che non passerà molto tempo prima che questi “cosi” elettrici finiscano in qualche brutta storia di cronaca. E allora staremo qui a rimpiangere mancate azioni da parte delle istituzioni e vuoti legislativi. Ma cosa sono? E chi li vende? Se andiamo a spulciare sul web alla ricerca di uno di questi scooter in vendita tutto diventa più chiaro.




“La nuova generazione dei veicoli elettrici ora in esclusiva. Provate la versione potenziata 500w 48v 20A (non omologata alla circolazione stradale) per saggiare la potenza del mezzo. – si legge nella recensione – Importante: non omologato alla circolazione stradale, così come l’installazione dell’acceleratore opzionale”. Una descrizione decisamente interessante.

Chi vende, insomma, in questo caso un operatore dell’e-commerce del Nord Italia, tiene a puntualizzare che ciò che vende è un “veicolo elettrico” e, per ben due volte, deve sottolineare “non omologato alla circolazione stradale”. E allora com’è possibile che ce li ritroviamo nel traffico? Ad ogni ora del giorno?




Stando alle ultime indiscrezioni, le forze dell’ordine hanno già acceso i riflettori sul fenomeno. Ma i problemi che si sono trovate difronte non sono pochi. Questi “veicoli”, perché non sappiamo come altrimenti chiamarli, devono rispettare il Codice della Strada? Sono bici, scooter o che altro? Escono dalla fabbrica già come li vediamo oppure sono modificati? E, cosa fondamentale, a che velocità vanno? Che potenza sprigionano?

Queste ultime due domande sono importantissime. Perché accertarlo non è semplice. E forse è proprio qui che sta tutto l’inghippo. Poniamo il caso che carabinieri o polizia sequestrino uno di questi veicoli elettrici. Il passo successivo per accertare velocità e potenza e quindi capire come procedere dal punto di vista amministrativo (sul penale non ci avviciniamo nemmeno) è trasportare il veicolo a Napoli presso la Motorizzazione.




Qui è presente un macchinario, unico, che può effettuare la verifica. Cosa ancor più grave sembra che questo macchinario non sia sempre presente in sede, dunque bisogna “prenotarlo”. E questo per ogni scooter elettrico sequestrato.

Le difficoltà tecniche sono perciò evidenti nell’accertare responsabilità di chi, in maniera spregiudicata, guida o fa da passeggero su questi veicoli. Altra questione, forse più importante, è quella di capire da dove provengono questi scooter. Chi sta sfruttando il momento, la burocrazia, il semi-vuoto normativo per intascare soldi?




L’ipotesi è che si tratti di scooter modificati prima dalla vendita al dettaglio da rivenditori che li acquistano dalle fabbriche in blocco. Il business sarebbe enorme. Continueremo a tenere sotto osservazione un fenomeno che non può che peggiorare la situazione della sicurezza e della viabilità a Napoli e provincia.

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