Telco, ecco le strategie delle aziende per estendere la banda larga

L’obiettivo è fissato, e per la verità da tempo: ampliare la portata della banda larga in Italia. E se il piano predisposto su base nazionale e governativa continua ad andare a rilento e accumulare ritardi, oltre che polemiche, ecco che le aziende telco hanno intrapreso delle vie alternative, come raccontano i casi di Eolo e di Telecom Italia.

Le mosse di Eolo

È partita infatti da qualche mese la nuova strategia di Eolo, che oggi è la più grande rete di accesso a banda ultra larga alternativa agli operatori “tradizionali”, grazie alla convenienza e all’affidabilità delle sue offerte solo Internet casa: come anticipato dal Ceo Luca Spada, l’azienda ha investito 10 milioni di euro per acquisire dal Mise i diritti d’uso per 224MHz di spettro radio a 28GHz su scala nazionale, con l’obiettivo di ridurre al massimo il digital divide tra le varie aree di Italia ed estendere la propria presenza in maniera capillare.

Pronti per il 5G

Nello specifico, è partito il deployment in campo per questo upgrade tecnologico, che a breve dovrebbe consentire a Eolo di avviare le nuove tecnologie “5G ready”, che si tradurranno per gli utenti in un implemento di velocità e servizi: l’asticella dell’erogazione della connettività, infatti, raggiungerà i 100 Mbps in download e i 50 Mbps in upload, adeguando ancora una volta l’offerta alle esigenze del mercato, puntando per l’appunto su velocità di banda, efficienza spettrale e bassa latenza.

Un nuovo accordo per la banda larga

Non resta certo a guardare Telecom Italia che, anzi, deve difendere la propria leadership sul territorio. Proprio in questi giorni, infatti, l’ex azienda monopolista ha siglato un nuovo contratto con Prysmian Group, unico produttore italiano di cavi in fibra ottica, per implementare la rete e adeguarla agli obiettivi previsti dall’Agenda Digitale Europea e dai progetti del Governo sullo sviluppo della banda larga in Italia.

Investimenti sulle infrastrutture

Vale la pena ricordare, a questo proposito, che l’obiettivo è colmare le mancanze infrastrutturali e di servizi per gli accessi alla Rete entro il 2025, coinvolgendo in partnership pubblico e privato e creando le condizioni più favorevoli allo sviluppo integrato delle infrastrutture di telecomunicazione fisse e mobili.

Obiettivo: allargare la banda per la Rete

Questo accordo ha un valore di 33 milioni euro, di cui 28,5 milioni sono necessari alla fornitura di cavi mentre i restanti serviranno all’acquisizione di muffole per cavi e minicavi ottici e di permutatori ottici modulari, appartenenti all’innovativa gamma dei sistemi ODF Flex. Secondo Carlo Scarlata, Amministratore Delegato Commerciale Prysmian Cavi e Sistemi Italia, “la crescita economica e la domanda dei consumatori dipendono in larga misura da una connettività a banda larga con una velocità, ormai a livelli di gigabit, sempre disponibile”: per questo, la compagnia sta lavorando per fornire servizi sempre più avanzati, grazie a una rete fissa in fibra ottica che garantisca elevate performance tecniche e possa dimostrarsi capace di soddisfare le continue e sempre maggiori necessità degli utenti.

Verso un’Italia digitale

Già oggi la Prysmian è “responsabile” dell’installazione di nove milioni di chilometri all’anno di fibra in tutta Italia, che collegano le varie comunità del nostro territorio e di tutto il mondo, garantendo le prestazioni utili a sviluppare le reti di telecomunicazioni del futuro. Passo fondamentale sarà riuscire ad accompagnare il processo di diffusione di abitazioni e imprese digitali e connesse, vero cardine della nostra società di domani.

 

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