Questi i fatti: un uomo sceso dallo stesso treno sul quale viaggiava la vittima avrebbe tentato di usarle violenza bloccandola all’improvviso. La ragazzina è riuscita a reagire attirando l’attenzione di altre persone che hanno costretto alla fuga l’aggressore.
La studentessa, sotto choc, ha raccontato tutto ai familiari. Le indagini per le forze dell’ordine appaiono oltremodo complesse: la zona, già teatro di diversi episodio di microcriminalità, non è dotata di telecamere di videosorveglianza. Tra i residenti adesso è panico: si teme per la sicurezza dei propri figli di ritorno da scuola o da lavoro.
Le famiglie chiedono l’istallazione di videocamere di sicurezza nella zona e potenziamento dei controlli da parte delle forze dell’ordine. Secondo alcuni genitori da noi intervistati potrebbe essere un’ottima idea promuovere nelle scuole pubbliche corsi di difesa personale: tecniche base che potrebbero al momento opportuno salvare una vita o limitare i danni di una brutale aggressione.
Negli ultimi tempi i tentativi di stupro e le molestie sessuali ai danni di giovanissime donne sembrerebbero aumentati a Napoli e nell’hinterland in modo preoccupante. Un dato che dovrebbe allertare le istituzioni competenti soprattutto nelle zone più a rischio della città.
Si è parlato anche di ronde formate da agenti in borghese nelle arre più esposte del territorio, in particolare all’imbrunire e nel weekend. “Non aspettiamo l’ennesima tragedia annunciata. – ha dichiarato una mamma esasperata dall’ondata di violenza abbattutasi su Napoli – per correre ai ripari.
Si muova la politica e lo faccia nel rispetto della pubblica sicurezza e della qualità d’esistenza di onesti cittadini. Basta con gli indugi: abbiamo paura per i nostri figli e non vogliamo essere costretti a lasciare esasperati i nostri amati luoghi natii”.
Alfonso Maria Liguori