Banda di ladri utilizzava chiavi riprodotte grazie a semplici foto. Arrestata

Il capo della banda fotografava le serrature delle porte d’ingresso delle abitazioni-obiettivo, dirigeva le operazioni in sede di esecuzione del reato e gestiva i contatti con Tedeschi e sua moglie, dediti alla riproduzione delle chiavi

Alle prime luci dell’alba è stata eseguita nei confronti di otto soggetti napoletani, tutti componenti di una banda di ladri, un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip presso il Tribunale di Napoli, su richiesta del pm presso la Procura della Repubblica partenopea. Gli associati consumavano i furti in abitazioni ed esercizi commerciali.

I nomi dei componenti della banda di ladri

Sono stati arrestati dalla Squadra Mobile Salvatore Imperatore, di 47 anni, Ciro Rubino, di 62 anni, Mario Tedeschi, di 46 anni e nato a Pomigliano d’Arco, Renato Rusciano, di 33 anni, Lucia Mattiello, di 36 anni, Loredana Brancaccio, di 41 anni, Fabio Storto, di 29 anni, Sergio Kobzar,ucraino di 25 anni.

Le modalità di esecuzione

In esito ad approfondite indagini è emersa l’esistenza di un’associazione per delinquere dedita al compimento di furti in abitazioni, gioiellerie e parcheggi. Per il loro compimento malviventi avevano predisposto mezzi e uomini ed avevano raggiunto un’elevata preparazione tecnica nella creazione di chiavi complesse, riprodotte grazie ad un software informatico che funzionava sulla base di una semplice fotografia delle chiavi.

Dopo un’accurata scelta dell’obiettivo venivano effettuati sopralluoghi per studiare orari e abitudini delle vittime prescelte. Il gruppo, facente capo a Salvatore Imperatore, utilizzava la tecnica della duplicazione illegale di chiavi mediante l’utilizzo di fotografie senza nessuno scasso. La riproduzione veniva affidata a Mario Tedeschi, fabbro esperto del settore. La moglie di quest’ultimo, Loredana Brancaccio, teneva contatti con i membri dell’associazione, ed in particolare con Imperatore.

Questi più volte ha contattato la donna, ordinando riproduzioni di chiavi, partendo da semplici foto, per poi ritirarle presso l’abitazione dei due coniugi ad Acerra. La donna riceveva gli ordinativi, consegnando le chiavi a chi ne faceva richiesta e si faceva carico degli eventuali problemi insorti a seguito della non perfetta riproduzione operata dal marito.

Il 10 maggio era stato eseguito dalla Squadra Mobile nel corso delle indagini un sequestro a carico di Imperatore e Rubino, avente ad oggetto dei guanti neri, delle chiavi per aprire serrature blindate, una torcia, i telefoni cellulari in uso ad entrambi, uno smartphone contenente numerose foto di serrature e chiavi, alcuni video ritraenti persone impiegate ad aprire portoni di ingresso di vari fabbricati, nonché foto di chiavi blindate.

Le indagini

Dall’analisi di tale materiale e dalle attività tecniche di indagine poste i essere dagli uomini della Squadra Mobile partenopea, si risaliva all’attività della banda, ai ruoli svolti da ciascun associato e alle modalità operative poste in essere dagli stessi per duplicare le chiavi e mettere a segno i furti.

Imperatore e Rubino venivano impiegati nelle attività di appostamento ed erano gli esecutori materiali di numerosi furti, nonché il punto di contatto tra i vari componenti dell’associazione; in particolare il capo della banda fotografava le serrature delle porte d’ingresso delle abitazioni-obiettivo, dirigeva le operazioni in sede di esecuzione del reato e gestiva i contatti con Tedeschi e sua moglie, dediti alla riproduzione delle chiavi che venivano poi utilizzate per la commissione dei furti.

Gli altri soggetti della banda di ladri erano a disposizione, prestando costantemente la propria collaborazione al fine di mettere a segno i furti nelle abitazioni, come dimostra il fatto che ognuno di essi ha concorso alla commissione di un episodio delittuoso. Tutti erano perfettamente consapevoli di far parte di una associazione criminale e di dare il proprio effettivo, concreto e rilevante contributo alla vita della medesima.

Quanto al modus operandi adottato per la commissione dei vari furti, il gruppo, in seguito ad appostamenti ed attività di osservazione di fabbricati, ubicati in prevalenza nel quartiere Vomero-Arenella, individuava gli obiettivi per poi passare alla fase di riproduzione delle chiavi da utilizzare per introdursi abusivamente all’interno degli stessi.

Gli appostamenti continuavano per capire le abitudini dei proprietari delle abitazioni prescelte, fino a che non si individuava il giorno propizio per l’esecuzione. Il delitto non veniva quasi mai realizzato solo da una persona, essendo necessario che almeno un altro soggetto facesse da vedetta.

Il sequestro

La fase successiva ai furti consisteva nella vendita dei preziosi presso gioiellerie compiacenti.
Tutto il materiale utilizzato dalla banda di ladri per riprodurre le chiavi, nonché le chiavi, gli arnesi, chiavini e chiavistelli sono stati sequestrati stamane nel corso dell’esecuzione dei provvedimenti.

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