La piccola non è stata riconosciuta dalla madre che ha partorito in anonimato utilizzando la possibilità prevista dalla legge. Il Tribunale dei Minori ha così avviato le procedure per l’adozione. Sette famiglie che si trovavano in lista d’attesa hanno detto no.
Scalando la graduatoria si è arrivati ad un single che aveva avanzato la sua richiesta di accudire un disabile, non ponendo alcuna condizione. Di fatto in Italia non è consentita ai single di adottare ma ci sarebbe una possibilità, laddove la legge consente l’adozione di un bambino con grave disabilità anche da parte di chi non vive in coppia.
Una finestra potrebbe essere aperta ricorrendo all’articolo 44 della legge 184 del 1983 che si occupa proprio di adozioni particolari.
“La storia della bambina napoletana con la sindrome di Down rifiutata da sette famiglie prima di essere accolta da un single dimostra che, spesso, quell’immagine di famiglia da cartolina che tanto piace a certi politici e certe associazioni esiste solo nella loro mente e, dietro la facciata, si nasconde solo tanta ipocrisia”.
Lo hanno detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e Gianni Simioli conduttore de La radiazza su Radio Marte, chiedendosi “dov’erano quelli che hanno promosso le manifestazioni in difesa della “famiglia tradizionale” a cominciare da quelli che hanno portato anche a Napoli il pullman contro le differenze sessuali o quelli contro l’aborto a loro posizione pro famiglia e pro bambini è solo estetica”.
“Purtroppo, dietro le parole e le operazioni di facciata, c’è solo tanta ipocrisia e chi difende la cosìddetta “famiglia tradizionale” vuole solo quella in cui ci sono bambini a loro dire “normali” e lasciano fuori invece chi ha disabilità o gusti sessuali diversi” hanno concluso Borrelli e Simioli per i quali “estendere ai single e alle coppie di fatto, anche omosessuali, le adozioni aiuterebbe tanti bambini ad avere una famiglia e a non vivere in case famiglia”.