È stata posta sotto sequestro l’area dello Stagnone a Rovigliano, al confine tra Torre Annunziata e Castellammare di Stabia. Oggi è stato notato che l’11 settembre la polizia municipale ha messo i sigilli dinanzi al ponte che permette l’accesso alla zona.

«Sono soddisfatto come cittadino perché vedere una denuncia che non ha seguito produce disinteresse, ma vedere un intervento è di stimolo per il nostro impegno civico. – sono le parole del presidente del Comitato Gente del Sarno, Orfeo Mazzella – Devo comunque ringraziare anche l’articolo de il Gazzettino vesuviano che ha saputo descrivere i fatti in modo da destare curiosità e attenzione».

La mattina del 2 luglio era scoppiato, nella stessa area, un incendio. In seguito al nostro servizio fotografico, Mazzella aveva constatato che dal 27 novembre 2016, giorno della denuncia per le condizioni di assoluto degrado in cui versava lo Stagnone, nulla era stato fatto. Un fatto grave perché si prefigurava un reato di discarica abusiva. In particolare, «vi era un cumulo di rifiuti sul ponticello posto sul fiume Sarno e altri cumuli tra cui lastre di eternit».

Dal confronto con le ultime foto, si nota che alcuni rifiuti sono stati messi in sicurezza, ma i più pericolosi ci sono ancora. Non solo: ce ne sono anche di nuovi, tra cui anche dell’amianto.

Alcuni sono stati coperti da teli che si stanno rompendo. «Apparentemente sembrano scarichi edili, per nulla ossidati, quindi molto recenti. Affiorano ovunque dalla terra e dalla vegetazione. Chi ha sversato o continua a farlo è un vero e proprio criminale».

Le azioni del Comitato non si arrestano. Nei prossimi giorni, l’ente presenterà una formale diffida a tutti gli organi competenti «perché si provveda alla bonifica dell’area dello Stagnone e si ottemperi anche ad altri obblighi di legge di cui sono responsabili il sindaco, l’assessore all’ Ambientale e l’ufficio tecnico».

Roberta Miele

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