Violentarono in gruppo una minorenne: fermati i presunti colpevoli, anch’essi giovanissimi

L’epilogo investigativo coincide con l’esecuzione delle misure in argomento, che hanno condotto i minori in regime cautelare presso altrettante strutture minorili

I Carabinieri della Compagnia di Bagnoli questa mattina hanno eseguito 3 misure cautelari nei confronti di altrettanti minorenni fortemente indiziati di essere stati gli autori della violenza sessuale di gruppo che consumata lo scorso mese di maggio, nella località di Marechiaro a Posillipo, ai danni di un’altra minore.




L’attività investigativa era partita in quella sera di maggio dalle prime dichiarazioni assunte dai militari intervenuti presso l’ospedale dove la ragazza era stata portata dai genitori dopo aver subito la violenza. L’indagine si è articolata sin da subito in una serie di accertamenti condotti dai militari sotto la direzione e il costante confronto con la Procura della Repubblica per i Minorenni di Napoli.

La ricostruzione dell’accaduto e l’individuazione dei giovani, effettuata dai Carabinieri con complesse attività di intelligence , è stata efficace in quanto ha consentito l’acquisizione anche di elementi di riscontro all’ipotesi iniziale nonché di delineare il ruolo di ciascuno dei componenti del gruppo.




L’epilogo investigativo coincide con l’esecuzione delle misure in argomento, che hanno condotto i minori in regime cautelare presso altrettante strutture minorili. Una brutta vicenda conclusasi positivamente grazie alla professionalità e all’abnegazione degli 007 della Benemerita: indagini rese ancora più complesse dalla minore età degli indagati che testimonia tristemente il livello di abbrutimento raggiunto dagli adolescenti soprattutto in certe realtà di Napoli e dell’hinterland.

Scarsa scolarizzazione, inoccupazione, dispersione sociale: queste le cause a monte di atteggiamenti violenti, anche a sfondo sessuale, spesso adottati da ragazzini per distinguersi nel branco, per dimostrare di essere più forti degli altri coetanei ritenuti “non buoni”.




Una questione delicatissima che andrebbe affrontata nelle sedi istituzionali competenti con la massima tempestività: ma ad oggi fiacca appare la risposta dello Stato a certe miserabili condizioni esistenziali. Non si può puntare solo sulla repressione per arginare determinati scempi sociali. Senza adeguata prevenzione, occupazione e sana aggregazione ci troveremo a fare sempre, purtroppo, cronaca di eventi annunciati.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.