Droga e sistema di videosorveglianza in casa per eludere i controlli: tre fermi a Castellammare

Le indagini coordinate dalla Procura oplontina hanno consentito di accertare le responsabilità dei 3 i quali, in più occasioni - in particolare l’11 maggio scorso - avevano ceduto cocaina a un acquirente

castellammare carabinieriQuesta mattina, a Castellammare, i carabinieri del locale Nucleo Operativo e Radiomobile hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Torre Annunziata a carico di 3 indagati già noti alle forze dell’ordine (2 dei quali sono padre e figlio ed erano ristretti ai arresti domiciliari per droga), ritenuti responsabili di concorso in spaccio di stupefacenti.




Le indagini coordinate dalla Procura oplontina hanno consentito di accertare le responsabilità dei 3 i quali, in più occasioni – in particolare l’11 maggio scorso – avevano ceduto cocaina a un acquirente. I militari, nelle immediate vicinanze della “piazza di spaccio” per un servizio di osservazione, hanno notato l’acquirente citofonare a casa dei soggetti sequestrandogli poi la droga dopo che ne era uscito.




La conseguente perquisizione domiciliare aveva portato al rinvenimento nella disponibilità dei pusher di alcune centinaia di euro frutto di precedenti cessioni e alla scoperta di un circuito di videosorveglianza per eludere i controlli delle forze dell’ordine. Uno degli indagati è stato tradotto nel carcere di Poggioreale. gli altri due hanno ricevuto il divieto di dimora nelle aree metropolitane di Napoli e Salerno con contestuale obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Nuova operazione dei carabinieri

Nuova operazione dei carabinieri questa mattina. Sono ormai decine gli arresti per spaccio all’interno della città di Castellammare di Stabia, specialmente nei quartieri a rischio e ad alta densità criminale. I tre fermati, secondo le forze dell’ordine, gestivano la piazza di spaccio e si difendevano da eventuali controlli dei carabinieri grazie ad un sistema di videosorveglianza. Questo non è bastato però ad evitare loro la galera o il divieto di dimora nelle aree metropolitane di Napoli e Salerno.

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