Nuovo blitz delle forze dell’ordine a piazza Garibaldi a Napoli: denunce e sequestri

Non basta presidiare i luoghi per riportare civiltà e sicurezza tra i cittadini. Una questione delicatissima che dovrebbe essere affrontata con ben altra tempestività e concretezza dal governo centrale

Blitz delle forze dell’ordine a Piazza Garibaldi: agenti del Commissariato Vicaria Mercato, del Reparto Prevenzione Crimine e della Polizia Municipale nel corso della giornata di ieri hanno identificato 50 persone,di cui 19 con precedenti di polizia.

Gli operatori dell’ordine hanno inoltre proceduto a controllare 31 veicoli elevando 6 contravvenzioni al Codice della Strada. L’attività ha portato anche all’arresto di un senegalese, Ndiaye Cheik di 31 anni, resosi responsabile del reato di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.




L’uomo, trovato in possesso di merce contraffatta, si era ribellato al controllo reagendo contro un poliziotto costretto poi alle cure mediche. Denunciati per i reati di contraffazione e vendita abusiva di capi di abbigliamento e scarpe anche un marocchino ed un altro senegalese.

Nella circostanza sono stati sequestrati 22 giubbotti, 6 maglioni e 102 etichette. Infine un giovane napoletano di 16 anni è stato denunciato in stato di libertà in quanto trovato in possesso di un coltello a via Soprammuro. Prosegue incessante l’opera di repressione da parte delle forze dell’ordine nella zona: ma il problema di fondo resta in tutta la sua drammaticità sociale.




Non basta presidiare i luoghi per riportare civiltà e sicurezza tra i cittadini. Una questione delicatissima che dovrebbe essere affrontata con ben altra tempestività e concretezza dal governo centrale, dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi de Magistris e infine dalle rispettive Municipalità.

La sensazione è che alla minima denuncia riportata dai media in merito ad un vergognoso andazzo che ormai persiste da anni i vari soggetti istituzionali e amministrativi si scarichino responsabilità a vicenda, in una sorta di tragico comico valzer in cui alla fine ognuno asserisce: “Non dipende da noi, abbiamo le mani legate, non abbiamo mezzi per ….”.L’onesto cittadino napoletano si chiede allora esasperato a chi rivolgersi per avere giustizia e tutela della qualità d’esistenza in città.




Un interrogativo a cui puntualmente gli addetti ai lavori rispondono sollevando polemiche istituzionali e conflitti di competenze. Della serie: mentre si gioca a “io non posso, a te non compete e lui non ha i mezzi “Napoli sprofonda sotto il peso di una miserabile implosione sociale.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.