Ancora violenza a Napoli, ancora brutte vicende a macchiare la credibilità e l’immagine della città. Questa volta è toccato a Giuseppe Vesi: il famoso pizzaiolo protagonista di una delle puntate de “I migliori ristoranti di Alessandro Borghese” su Sky, aveva lasciato da pochi minuti la sede di Pizza Gourmet di via Caracciolo per dirigersi in banca con gli incassi della giornata.
Sono bastati pochi attimi per trasformare una tranquilla mattinata in un incubo. Arrivato all’ingresso dell’istituto di credito Giuseppe Vesi è stato infatti rapinato da un malvivente che l’ha minacciato con una pistola alla schiena. Teatro della rapina in via Tommaso Campanella, una traversa che unisce via Caracciolo e viale Gramsci.
“Sono stanco di questa Napoli violenta: – ha commentato Vesi – sono decenni che io e i miei fratelli investiamo su questo territorio, ma le istituzioni non ci garantiscono serenità. Il Sindaco e le forze dell’ordine devono garantire più controllo. Una rapina in pieno centro di giorno è veramente assurdo”.
L’uomo dopo essersi ripreso dall’inevitabile shock per la violenza subita ha sporto regolare denuncia alle autorità. Una brutta storia che evidenzia ancora una volta l’emergenza sicurezza in una Napoli che continua ad essere governata con superficialità a livello sia locale che centrale.
Pretendere infatti di contrastare la camorra con la sola repressione, senza creare occupazione, garantire adeguata scolarizzazione e sani luoghi di aggregazione è veramente insensato. Ci chiediamo ancora una volta di quale realtà blaterino alcuni politici quando parlano di Napoli come oasi felice del Mediterraneo in grande ripresa sotto il profilo sia economico che sociale.
Meno chiacchiere e più fatti nel rispetto della dignità di questa città ricca di storia e cultura: la verità è che ormai girare all’imbrunire in alcune zone della città è rischiosissimo, soprattutto nella movida del weekend dove complice l’eccesso di alcol e droga anche inoffensivi adolescenti si trasformano in potenziali criminali.
Questa è l’amara realtà che penalizza gli onesti partenopei e a nulla serve fare come gli struzzi, fingere di non vedere le inefficienze che quotidianamente penalizzano la comunità. Della serie: basta con i sermoni, con le sfilate politiche e la demagogia, Napoli ha bisogno di aiuto e in tempi utili per quanto meno salvare il salvabile e tutelare l’incolumità delle migliaia di oneste persone che la popolano.
Alfonso Maria Liguori