“Siamo studenti che stanno imparando a cambiare e che vogliono cambiare il mondo! Con lo studio vogliamo avere le basi per creare il lavoro del domani. Si, abbiamo dei sogni e dei desideri che non possono essere infranti in percorsi che non hanno nulla di formativo. Ci meritiamo un progetto di Alternanza diverso da quello visto finora: non vogliamo essere sfruttati dalle aziende che inquinano i nostri territori, licenziano i nostri genitori e fanno affari con le mafie! Noi siamo il presente, il futuro delle nostre città e della Nazione! Siamo stufi di lavorare d’estate 8 ore sotto il sole per guadagnare qualche soldo. E’ arrivato il tempo del nostro riscatto!” continuano i rappresentanti.
Le richiesta degli studenti
“Se ancora si vuole parlare di Alternanza vogliamo, come proposto da tutti gli studenti italiani, uno statuto che ci garantisca la gratuità e la qualità dei percorsi di Alternanza e un “codice etico” da imporre ad ogni azienda per tutelare la nostra figura e la nostra dignità in genere. Abbiamo troppe volte subito le decisioni altrui, ora vogliamo essere artefici del nostro destino, valutando noi i percorsi di Alternanza da attivare che ci permetteranno davvero di imparare qualcosa da utilizzare nel mondo del lavoro.
Noi dello Sturzo siamo più di mille studenti e siamo una goccia rispetto al milione di studenti italiani, ma anche noi siamo d’accordo nel lanciare una provocazione che sarà il filo conduttore della manifestazione in tutta Italia: “Il 13 Ottobre non andare a fare alternanza, e partecipa allo “sciopero alla rovescia”, andiamo nelle piazze e parliamo con tutti gli studenti, anche del biennio, parliamo con i nostri genitori, con i docenti, con gli operatori, parliamo con chi lavora nel posto in cui facciamo alternanza, apriamo le scuole il pomeriggio, incontriamoci in un parco e facciamo vedere cosa significa formarsi.
Il 13 Ottobre creiamo l’alternanza degna, rovesciamo questa alternanza- sfruttamento e inventiamo nuove forme di protesta, prima di abituarci senza accorgercene, prima di diventare dei Robot. Noi siamo l’ultimo anello della catena, quello che rompendosi la fa spezzare!” concludono.