Nella “casa rosa” ricevevano i clienti due colombiane, una dominicana ed una cubana, che attraverso foto esplicite su siti on line pubblicizzavano la propria attività a sfondo sessuale. Nell’operazione sono stati impiegati circa 20 carabinieri: nell’ambito degli stessi controlli i militari hanno denunciato altre sette persone, di cui un uomo per minaccia aggravata ed intralcio alla giustizia, quattro per rapina, uno per inosservanza di provvedimenti dell’autorità ed un ultimo per porto di armi o oggetti atti ad offendere.
Segnalate anche due persone come consumatori di sostanze stupefacenti, sequestrati un grammo di hashish ed uno di marijuana ed un coltellino. Sette le auto sequestrate, quindici le multe elevate per violazione del codice della strada. Un bel colpo messo a segno dalla Benemerita in una zona dove la prostituzione è da sempre fenomeno estremamente diffuso.
Tariffari precisi regolerebbero il prezzo da pagare per le rispettive performance: si partirebbe da prestazioni ordinarie al costo di 50 euro per arrivare a sfiorare anche i 1000 euro in caso di coinvolgimento di più persone, anche di sesso diverso e all’utilizzo di optional legati a pratiche feticiste o sadomaso. Un vero e proprio mercato umano che coinvolgerebbe oltre a meretrici straniere insospettabili casalinghe, donne di mezza età, le cosiddette milf tanto richieste dai giovani e persino studentesse in alcuni casi minorenni.
Enorme l’introito d’affari prodotto dal business del sesso che oggi il sistema gestirebbe in modo meno violento, soprattutto nei confronti delle lavoratrici italiane. Secondo alcune indiscrezioni raccolte in ambienti investigativi sembra infatti che alle prostitute venga richiesto il pagamento di una tassa mensile proporzionata ai reali guadagni in cambio di protezione e in alcuni casi anche della location dove esercitare il mestiere più antico del mondo.
Alfonso Maria Liguori