“Il Concordato non fattibile giuridicamente sulla vicenda Terme di Stabia, è opera di un gruppo di professionisti tra cui si annovera la presenza, in qualità di capo cordata, del dott. Ostieri.
Fino a qui nulla di particolarmente rilevante, se non fosse che il concordato è fallito prima ancora di presentarlo, così come lo stesso Ostieri confermò nell’ormai noto, ed indimenticabile, Consiglio Comunale dell’Aprile 2014, a causa delle indicazioni perentorie del Sindaco Cuomo.
Ostieri risulta, quindi, parte fondamentale ed integrante del fallimento concordatario, in quanto estensore dell’atto, unitamente ai professionisti che oggi scopriamo forse privi di mandato professionale.
Ma riannodando il nastro, ed alla luce di quest’ultima notizia, ossia la carenza di un mandato professionale d’incarico, fatto rilevato dal Curatore che ha ritenuto inammissibile, previo giudizio del G.D. Vitulano, la richiesta presentata dai dott.ri Perillo e Tarsia, non sarebbe opportuno chiedere se il Commissario Liquidatore (Sammaria) fosse a conoscenza della vicenda? E se ne era consapevole, perché ha taciuto fino ad oggi?
La questione, a questo punto, assume un contorno assolutamente immorale sotto l’aspetto
Non solo questo, ma addirittura i suoi collaboratori chiedono circa 25 mila euro in due per il medesimo fallimento. Il tutto dopo averne richiesto 150.000 (in totale) nelle prime insinuazioni prodotte e rigettate dal curatore fallimentare.
Ostieri, Tarsia, Perillo e Sammaria, dovrebbero chiedere perdono alla città, oltre che ai lavoratori, per quanto eseguito, per quanto (non) prodotto, ossia un atto privo di fondamento giuridico, dovrebbero avere un minimo di sussulto personale, visto che soprattutto Ostieri si è presentato alla città non meno di un anno fa, come ipotetico Sindaco di una nuova classe politica cittadina di centro sinistra a trazione PD.
Questi Signori, non meritano quanto richiesto, anzi, dovrebbero pensare che le loro scelte hanno minato il lavoro e la sicurezza di centinaia di lavoratori e famiglie, hanno così prodotto il tracollo del PIL cittadino, hanno impoverito la città di un bene primario, il termalismo.
Oggi, questi professionisti, chiedono di passare alla cassa in prededuzione, transiteranno per loro fortuna da soli, poiché le vittime di questa storia(i termali) non avranno più nulla da poter richiedere. Questo è l’uso personale e professionale che, alcuni, ne fanno del loro pseudo “impegno politico”. E chest’è o P.D.”.