Un mare di cocaina dal porto di Salerno al Vesuviano: sei clan coinvolti, centinaia di indagati

L’organizzazione riforniva Secondigliano, Forcella e Miano oltre all’intero perimetro vesuviano con particolare riferimento a Torre Annunziata, Boscoreale e Pompei

porto di salerno clan cesaranoUn mare di cocaina a inondare Napoli, Salerno e le rispettive province, proveniente dal Sud America: base di scalo dello stupefacente il porto di Salerno. I clan della camorra controllavano i traffici da Valencia in Spagna muovendo un business che dal 2006 in poi ha riempito la Campania di droga: lo stesso anno scattò un blitz da parte delle forze dell’ordine che portò all’arresto di 46 persone (28 in carcere e 18 ai domiciliari).




Sei i clan coinvolti in questo mega affare: Lo Russo di Miano, De Tommaso di Forcella ( del quale facevano parte Genny la Carogna e alcuni familiari), Castaldo di Caivano, Gionta di Torre Annunziata, Aquino Annunziata di Boscoreale e Pecoraro Renna attivi su Eboli, Battipaglia e la Piana del Sele. A dirigere i traffici verso lo scalo marittimo di Salerno il gruppo comandato da Pasquale Fiorente, Gianluca e Luigi Amirante che usavano come intermediario Arturo Josè de La Rosa Mendez.




L’organizzazione riforniva Secondigliano, Forcella e Miano oltre all’intero perimetro vesuviano con particolare riferimento a Torre Annunziata, Boscoreale e Pompei. Invii di enormi quantità di stupefacente inoltre per piazze di spaccio attive sul territorio di Brindisi, Siena, Cosenza e Rovigo. Un vero e proprio esercito di affiliati e fiancheggiatori composto da capipiazza, pusher, vedette e insospettabili prestanome.




Tanti i nomi degli indagati oggi accusati a vario titolo di traffico di sostanze stupefacenti, si parlerebbe di circa 141 individui, nonché di far parte di un’unica grande organizzazione criminale strutturata in modo verticistico e operativa a livello internazionale. Questo dato avvallerebbe l’ipotesi più volte da noi avanzata in merito alla creazione nel tempo di un unico grande clan composto in parte dai gruppi apicali della Nuova Famiglia e in parte da nuovi sodalizi criminali ben ramificati in Sud America e in Spagna.




I rapporti con i grossi cartelli della droga : questa la chiave del successo economico per criminali senza scrupoli in grado di corrompere infedeli servitori dello Stato, politici, amministratori e pubblici funzionari a qualsiasi livello. Un impero del male costruito sul sangue, sulla prevaricazione violenta e sul culto assoluto di un unico grande dio: il denaro.

Alfonso Maria Liguori

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