Era stato condannato per estorsione ed ora la Corte d’Appello ha confermato il verdetto. Massimiliano De Iulio dovrà scontare tre anni di carcere per i suoi rapporti con il clan Loreto – Ridosso di Scafati. Secondo quanto accertato dalla magistratura, in un solo episodio De Iulio si è schierato con la cosca per recuperare una somma di 7mila euro nell’ambito di una transazione immobiliare. Era il lontano 2010 ma i fatti che gli sono stati contestati, sono stati anche confermati.
Tre anni di reclusione, quindi, e interdizione dai pubblici uffici. De Iulio dovrà prendere atto del verdetto della Corte d’Appello di Salerno che ha dovuto esprimersi anche su altri sette imputati, tutti quanti vicini al clan Loreto – Ridosso che agiva particolarmente nel territorio di Scafati. L’ex consigliere comunale, quindi, non potrà ritornare a ricoprire il suo ruolo in consiglio comunale.
Cosa cambia in assise
In assise, al momento, non cambia nulla. Già quando venne rese pubblica la sospensione del consigliere, entrò al suo posto Tina Somma che da alcuni mesi sta ricoprendo il ruolo di De Iulio. Somma che, comunque, ha aderito a Campania Libera ma è molto lontana dalla politica del centrodestra e dal rappresentante di Forza Italia, Gaetano Cimmino. L’uscita di De Iulio ha di fatto reso meno forte il gruppo di Prima Stabia che, al momento, conta solamente due consiglieri comunali.
De Iulio, come si ricorderà, venne eletto lo scorso anno durante le elezioni amministrative con le liste a sostegno del candidato sindaco Cimmino. Grazie all’ottima affermazione, nonostante la sconfitta della sua coalizione, riuscì ad entrare in consiglio comunale ma a causa dei guai con la giustizia ha dovuto abbandonare il suo ruolo. Con la condanna confermata dalla Corte d’Appello non potrà neanche più ricandidarsi.