Torre Annunziata, 22 ottobre: la festa e il lutto dimenticato

Oplonti in festa tra luci, ruota panoramica e spettacoli. Durante il tragitto, il corteo si è fermato all’altezza di via Gino Alfani

Restituire ai giovani una Torre Annunziata più umana, più giusta

“Che emerga la giustizia”. Parole dure, parole di preghiera per questo 22 ottobre a Torre Annunziata. Ieri la SS Madonna della Neve, come ogni anno, ha percorso, tra i fedeli, le strade della città.

Partito dalla Basilica dell’Annunziata in spalla ai pescatori, il quadro stavolta ha raggiunto anche via Tagliamonte. Presenti alla processione, tutte le autorità locali civili e religiose. Il sindaco oplontino Vincenzo Ascione, ma anche i primi cittadini dei comuni limitrofi.




Pietro Amitrano, di Pompei, Giuseppe Balzano, di Boscoreale, Pietro Carotenuto, di Boscotrecase, Raffaele De Luca, di Trecase e il vescovo Francesco Marino. In migliaia si sono riversati lungo le vie che dal porto arrivano al centro per assistere.




Oplonti in festa tra luci, ruota panoramica e spettacoli. Durante il tragitto, il corteo si è fermato all’altezza di via Gino Alfani. La Santa Patrona rivolta verso la zona del crollo che il 7 luglio ha portato alla morte otto persone e il silenzio della folla.

Rotta dall’emozione, si è alzata la voce di Don Ciro Cozzolino. “Che sia una nuova era di pace per la nostra città. Voglio ringraziare tutti quanti voi. – rivolgendosi ai ragazzi – A loro dobbiamo restituire una Torre Annunziata più umana, più giusta.  E che questi episodi non accadano mai più”.

Un lungo applauso è seguito al discorso del parroco, ascoltato in filodiffusione su tutto il territorio. Poi la Vergine è tornata sui suoi passi e ha continuato il percorso come da programma. Così come la festa.

Roberta Miele



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