In tutto il mondo oggi si celebra la Giornata Mondiale della Pasta ma a Gragnano, la città per eccellenza in questo ambito gastronomico, tutto procede normalmente. Nessuna locandina, nessuna manifestazione, nessun evento che richiami alla kermesse internazionale che quest’anno si svolge a San Paolo, in Brasile. E’ un problema ormai che attanaglia da decenni il territorio vesuviano: l’incapacità delle amministrazioni locali di valorizzare le proprie culture e le proprie tradizioni.
Così come successo a Castellammare, conosciuta in Italia come città delle acque, che non festeggiava la giornata mondiale dell’acqua, la stessa cosa si ripete a Gragnano. Due tipi di prodotti caratteristici del territorio che dovrebbero esaltare il turismo sono invece dimenticati, come se non fossero importanti. In altri parti del Paese, ma anche del mondo, si riesce a valorizzare con attenzione un determinato prodotto così da incrementare anche i vantaggi dal punto di vista socio – economico. Nelle zone vesuviane, però, questo non succede.
Festa della pasta, almeno qualcosa si muove
Anche se a questi tipi di eventi mondiali non si partecipa, Gragnano nel suo piccolo ha tentato di valorizzare la propria tradizione culinaria riproponendo la Festa della pasta che si è svolta alcuni mesi fa. Una piccola kermesse, finanziata da alcuni privati e dal Comune dei Monti Lattari, che ha richiamato in città un numero considerevole di visitatori.
Si provi a pensare, invece, a quello che potrebbe succedere se questo tipo di evento venisse sponsorizzato su scala mondiale e magari in contemporanea con manifestazioni seguitissime come quella, appunto, della Giornata Mondiale della Pasta. I vantaggi per Gragnano sarebbero enormi. Così come anche la possibilità di ospitare, perchè no, le prossime kermesse internazionali. Gragnano è la capitale della pasta a livello globale ed è giusto che venga valorizzata in queste grandi occasioni. Le possibilità di rilancio e di crescita ci sono ma è compito dell’amministrazione comunale riuscirle ad afferrare.