Non pagavano le tasse per esporre i manifesti funebri e spesso il tutto avveniva in luoghi non consentiti, nei guai sei persone vicine ai clan del napoletano. L’operazione, dal nome “Sarastra”, è stata condotta dalla Dia di Salerno che ha condotto alcune perquisizioni all’interno di due società. Gli esponenti fermati sono vicini al clan Cesarano di Castellammare e a quello Matrone di Scafati. I manifesti venivano esposti sia nell’area stabiese che quella scafatese.
Il tutto, secondo quanto appurato dalla Dia, sarebbe stato possibile grazie alla complicità di alcuni tecnici comunali che erano adibiti al controllo. Evadere queste tasse avrebbe consentito alle due società in questione di incrementare il proprio patrimonio e soprattutto di incrementare i guadagni.
Perquisizioni a Castellammare e Scafati
Le sei persone fermate sono accusate di abuso d’ufficio commesso con l’aggravante del metodo mafioso. Sicuramente accuse non certo di poco conto con la Dia che continuerà a controllare nelle prossime settimane. L’obiettivo è quello di appurare eventuali episodi simili a quelli accertati. La camorra, quindi, si getta anche all’interno del mercato funebre cercando di incrementare i propri guadagni. Le accuse, ovviamente, dovranno essere confermate durante la fase processuale.