“Venezia a Napoli”: a Ponticelli l’Arcimovie porta “Veleno”

Regista e produttore ammettono entrambe quanto il film racconti il territorio, visivamente proiettando la tristemente nota terra dei fuochi ma idealmente puntando ad un discorso di territorio nazionale

Dopo aver aperto il 25 ottobre con proiezioni nei migliori cinema del centro napoletano, grazie all’associazione Arcimovie, l’iniziativa dal titolo “Venezia a Napoli” raggiunge anche la periferia, spesso la più bistrattata e rinnegata.

La rassegna che reca come sottotitolo: il cinema esteso, e offre la proiezione di film d’autore e di forte interesse culturali recentemente andati sul grande schermo, accolti ed acclamati dalla critica e forse meno evidenziati dalla grande distribuzione.




Ad aprire la rassegna che si protrarrà fino al 30 ottobre il film diretto da Diego Olivare con un cast di attori eccezionali quali Massimiliano Gallo e Luisa Ranieri: Veleno.

Annunciato ma non presente proprio l’attore napoletano Massimiliano Gallo, impegnato sul set del prossimo film che si sta girando a Caserta, mentre con il produttore e coautore Gaetano Di Vaio si è aperto un interessantissimo dibattito post proiezione.




Motivo di vanto la presenza al cinema Pierrot di via De Meis del Direttore dell’ultima biennale del cinema di Venezia Alberto Barbera, manifestazione giunta quest anno alla settantaquattresima edizione che ringrazia il pubblico da anni che da anni sostiene mantenendo viva la sala stessa con persone che innanzitutto amano il cinema.

Regista e produttore ammettono entrambe quanto il film racconti il territorio, visivamente proiettando la tristemente nota terra dei fuochi ma idealmente puntando ad un discorso di territorio nazionale, generalizzato così come generalizzato risulta essere il male e l’avvelenamento che coinvolge l’umanità tutta a fronte dell’interesse economico.




Proprio Di Vaio si dice emozionato di trovarsi nella sala a Ponticelli dove ha passato l’infanzia a vendere pop corn e ora ci torna con un film di cui è autore, produttore e che ha ricevuto orgogliosamente riconoscimenti dalla critica a Venezia. Aggiunge inoltre di non amare molto l’idea che si ha di lui: non si sente, infatti, un uomo che per il suo passato difficile è stato salvato dal cinema, ma anzi si sente un uomo che con l’ideazione dei suoi film prova a salvare il cinema stesso.

Addirittura, pur essendo il suo film fuori concorso è riuscito a farlo vedere al pubblico della Laguna con quello che lui definisce un blitz, di cui va ovviamente orgoglioso visto il riscontro ottenuto.




Olivares, regista, riconosce di avere girato un prodotto forte, un film duro nella sua realisticità e quando alla fine della proiezione le domande dal pubblico tardano ad arrivare si dice comprensivo proprio per questo aspetto del finale che lascia con un forte amaro in bocca per la sorte di quasi tutti i personaggi. Come al solito a smorzare i toni ci pensa Gaetano Di Vaio che rompe il ghiaccio ammettendo sprezzante e con amaro sorriso che la realtà forse è ancora più dura.

Le domande allora cominciano ad arrivare concludendosi con Olivares che afferma di non aver voluto mostrare sul grande schermo né vincitori né vinti ma piuttosto il profilo di chi si fa avvelenare così tanto da girarsi dall’altra parte di fronte alla tragedia, di chi ne è parte integrante e di chi infine, pur arrivando alla morte, resta fedele all’amore per la propria terra per il proprio lavoro oltre che a quello coniugale. Questo allora emerge come unico antidoto al veleno del titolo.




Arcimovie da appuntamento alle prossime iniziative e proiezioni cinematografiche come il 13 novembre con l’opera “ L’equilibrio” film di Francesco Marra girato proprio a Ponticelli e che entra nel cuore di questo quartiere sempre più bisognoso di vivacità culturale.

Stella Porricelli



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