Ventitré comuni uniti in una battaglia che ha un unico obiettivo: disinquinare il fiume Sarno e recuperare una risorsa un tempo vanto per questi territori, ma che decenni di malcostume, controlli assenti e indifferenza istituzionale hanno ridotto a fonte di inquinamento con conseguenze incalcolabili per l’ambiente.
A farne le spese, in particolare, un ampio tratto di costa marina che da anni risente di sversamenti illeciti che confluiscono attraverso il Sarno. E’ per la rinascita del fiume che si svolgeranno, per l’intera giornata di domani, domenica 29 settembre 2017, iniziative in ciascuno dei comuni interessati volte a informare e sensibilizzare comunità e autorità istituzionali affinché ci si batta per questo obiettivo comune.
Una battaglia portata avanti dalla “Rete a difesa del fiume Sarno”, che vede impegnati comitati civici, associazioni e attivisti del Movimento 5 Stelle aderenti ai Meetup dei comuni di Angri, Bracigliano, Castellammare di Stabia, Castel San Giorgio, Cava de’ Tirreni, Mercato San Severino, Montoro, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Poggiomarino, Pompei, Roccapiemonte, San Giuseppe Vesuviano, San Marzano sul Sarno, San Valentino Torio, Sarno, Scafati, Siano, Solofra, Sorrento, Striano e Torre Annunziata.
La serie di iniziative troverà epilogo in un maxi raduno, alle 16, a Torre Annunziata, in località Rovigliano, nei pressi della foce del Sarno, a cui aderiranno gruppi, comitati e Meetup, ciascuno dei quali porterà simbolicamente una bottiglina contenente acqua raccolta dal tratto di fiume che bagna il proprio territorio. Al raduno prenderanno parte i senatori del Movimento 5 Stelle Paola Nugnes e Sergio Puglia e la consigliera regionale M5S Marì Muscarà.
Per l’intera giornata proseguirà, inoltre, una raccolta di firme promossa dalla “Rete a difesa del fiume Sarno”, indirizzata, tra gli altri, al presidente della Regione De Luca, nella quale si chiede di procedere alla realizzazione di infrastrutture necessarie al disinquinamento del bacino idrografico del Sarno (collettori, reti fognarie e messa a norma degli scarichi dei depuratori consortili), l’inserimento territoriale dei Comuni con le vasche Fornillo e Pianillo nel bacino Idrografico del Sarno, l’istituzione di misure efficaci di controllo degli scarichi illegali di aziende che giorno a notte continuano a sversare veleni di ogni genere nelle acque del Sarno.