Oltre mille cittadini sono scesi il 29 ottobre alle 10 e 30 in piazza Vittorio Veneto a Scafati per dire “no” all’inquinamento del fiume Sarno. Un ottimo risultato se consideriamo che, a distanza di poco tempo, la città si era già mobilitata il 3 settembre scorso in maniera massiccia per lo stesso motivo.
Al corteo hanno aderito numerose associazioni, comitati ed esponenti politici locali. Erano presenti l’Unione degli Studenti (particolarmente attiva sul territorio cittadino), il “comitato contrada Cappella e oltre”e tanti cittadini. Giovani, famiglie ed anziani, hanno sfilato per le strade di Scafati insieme, rivendicando il diritto alla salute.
Il corteo, organizzato sul territorio scafatese dal “Comitato a difesa del Sarno” e parte della massiccia mobilitazione della “Rete a difesa del Sarno”, ha coinvolto ventitré Comuni (Angri, Bracigliano, Castellammare di Stabia, Castel San Giorgio, Cava de’ Tirreni, Mercato San Severino, Montoro, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Poggiomarino, Pompei, Roccapiemonte, San Giuseppe Vesuviano, San Marzano del Sarno, San Valentino Torio, Sarno, Scafati, Solofra, Sorrento, Striano e Torre Annunziata) di tre province diverse (Avellino, Napoli e Salerno).
La mobilitazione dei ventitré Comuni si è conclusa nel pomeriggio a Torre Annunziata, dove sono stati portati campioni dell’acqua prelevata dal fiume da ogni Comune. Questo è solo il primo step di un azione permanente volta a sensibilizzare, informare e smuovere le coscienze di cittadini e politici sulla situazione del “Caso Sarno”.
Non sono mancate polemiche sulla manifestazione, circolate prima dell’evento quelle inerenti una presunta finalità “No Vasche” della manifestazione congiunta organizzata dalla Rete del Sarno (ampiamente smentite, visto che l’unica finalità della mobilitazione riguardava il disinquinamento del fiume, tenendo fuori le polemiche vasche-no vasche) e sul tentativo di strumentalizzazione da parte di un partito politico nazionale (Movimento 5 Stelle), che sarebbe sceso in piazza in alcuni Comuni con striscioni inneggianti “slogan da campagna elettorale” in quella che doveva essere una manifestazione “politica ma apartitica”, a cui tanti altri esponenti politici hanno partecipato senza sponsorizzarsi.
“Non conosco questi tentativi di strumentalizzazione partitica – ci spiega Emiddio Ventre della Rete a difesa del Sarno, scacciando le polemiche – ma non abbiamo problemi a manifestare al fianco di esponenti di partiti politici, purché lascino a casa bandiere e simboli. La causa comune vede sullo stesso fronte diverse realtà con esigenze diverse e solo tutti uniti possiamo lottare per il disinquinamento del Sarno”.
Giuseppe Raviotta