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Omicidio di Nicola Notturno: ipotesi riorganizzazione del clan camorristico

Svolta nelle indagini sull’omicidio di Nicola Notturno, il 21enne ucciso poco più di un mese fa con 10 colpi di pistola. In un primo momento gli inquirenti avrebbero considerato il delitto scaturito da contrasti con esponenti di altri clan per un debito non onorato relativo ad una grossa partita di droga: oggi invece la vicenda sembrerebbe prendere un diverso movente.




Nicola, alias “’o Chiatto”, sarebbe stato in procinto di riorganizzare gli Abete-Abbinante-Notturno, sodalizio fino a poco tempo fa particolarmente forte tra Scampia e Secondigliano. Un colpo di scena che di fatto allontanerebbe anche l’ipotesi di un omicidio commesso per punire la decisione dello zio di Nicola, Gennaro, di collaborare con la giustizia.




In realtà il 21enne avrebbe mirato in alto: grazie alla complicità di fedelissimi affiliati avrebbe tentato in sordina di rilanciare il potente sodalizio criminale prima di sferrare un attacco decisivo a quel che resta dei Di Lauro capeggiati dalla primula rossa Marco, latitante da anni e figlio del più noti Paolo (Ciruzzo ‘o Milionario).




Una strategia criminale intelligente quella di Nicola Notturno che potrebbe essere stato tradito da qualche uomo di fiducia molto vicino a lui: una quinta colonna pronta ad informare i rivali delle intenzioni del giovane ras consentendo così agli avversari di colpire Notturno prima che le sue mire espansionistiche si concretizzassero.




Ora le forze dell’ordine temono una nuova faida interna agli Scissionisti: non sarebbe casuale il ritrovamento nel feudo dei Notturno di una pistola semiautomatica con il colpo in canna e il serbatoio pieno nascosta nel vano motore dell’ascensore di uno degli stabili di edilizia popolare dove la nota famiglia di Scampia risiederebbe.

Radio Mala parlerebbe anche di soddisfazione in casa Di Lauro peri continui malumori che progressivamente starebbero sgretolando la compattezza degli Scissionisti. A questo punto Marco Di Lauro potrebbe tentare il colpo grosso tornado a Secondigliano e scatenando una guerra per il definitivo controllo degli affari illeciti sul territorio. Della serie: le grandi famiglie di mala apparentemente sconfitte a volte tornano sulla cresta dell’onda determinate a non fare sconti a chi pur mangiando dello stesso pane ha tradito.

Alfonso Maria Liguori



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