Agguato scampato a Napoli, commando killer senza obiettivi: una reazione al ferimento di Giuliano?

Tra i vicoli c’è aria di guerra: i rampolli dei Giuliano non vorrebbero cedere quello che una volta era l’impero criminale dei padri e degli zii

Reazione dei Giuliano all’accoltellamento del congiunto Raffaele avvenuto lo scorso weekend presso una discoteca a Coroglio: secondo alcune indiscrezioni raccolte da ambienti investigativi un commando armato a bordo di alcuni scooter sarebbe partito da Forcella alla volta del Mercato per cercare un esponente dei Mazzarella presunto autore del ferimento di Raffaele Giuliano.




Fortunatamente i “giustizieri” non avrebbero incrociato l’obiettivo designato: Radio Mala in merito non avrebbe dubbi parlando di scampato agguato dalle conseguenze con ogni probabilità letali per un rappresentante del clan Mazzarella.




I cosiddetti “mazzarelliani” sarebbero impegnati in questo periodo nel riconquistare zone del centro storico già in passato sotto il loro controllo: arresti eccellenti e pentimenti starebbero paradossalmente favorendo l’escalation dei Mazzarella, ovvero di uno dei più temuti clan di Napoli e dell’hinterland.




Tra i vicoli c’è aria di guerra: da un lato i rampolli dei Giuliano non vorrebbero cedere quello che una volta era l’impero criminale dei padri e degli zii, parliamo di Luigi Giuliano (o’ re), Salvatore Giuliano (‘o montone, padre di Raffaele il giovane ferito nell’attentato a Coroglio), Raffaele Giuliano (‘o zui).




Dopo il pentimento dei fratelli Giuliano alcuni parenti rifiutarono il programma di protezione restando a Forcella, storica roccaforte della famiglia: una decisione che costò la vita al figlio di Luigi Giuliano trucidato all’interno di un circoletto in via Sant’Arcangelo a Baiano nel dicembre del 2006.




La vittima, Giovanni Giuliano, fu centrato da 4 colpi di pistola esplosi da un killer a volto coperto alla testa , al collo e al petto. Sul posto presenti almeno 20 testimoni oculari spariti poi nel nulla. Chi conosce i vecchi boss dei Giuliano, una volta legati ai Mazzarella da vincoli anche familiari (la figlia di Luigi o’ re sposò il figlio di Vincenzo Mazzarella ‘o pazzo), afferma senza ombra di dubbio che il livello criminale delle vecchie generazioni sarebbe stato di gran lunga superiore a quello delle nuove leve.




Carismatici, spietati e calcolatori i Giuliano senior avrebbero dettato legge nel cuore di Napoli detenendo la leadership assoluta delle attività criminali. Un mito talmente forte da essere ancora profondamento radicato nei viottoli di Forcella e del centro: un’anziana signora di Forcella da noi intervistata in merito ha dichiarato: “Quando comandava Luigi ‘o re nel quartiere si stava bene, giravano soldi e nessuno si permetteva di fare reati a casa nostra. Anziani, bambini e donne erano poi intoccabili. Questi giovani invece non li capisco proprio: fanatici e senza rispetto per nessuno, nemmeno l’ombra dei loro parenti”.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.