Droga dal Tirreno all’Adriatico: è scattata all’alba l’operazione “Due mari”

L’operazione ha consentito di sgominare un’organizzazione criminale che gestiva lo spaccio di droga tra la Campania, l'Emilia Romagna e le Marche

Operazione “Due mari”: questo il nome in codice di una massiccio intervento anti droga effettuato dai militari dell’Arma, motivato dal fatto che la droga arrivava dal Tirreno all’Adriatico dove poi veniva smerciata al dettaglio da un’organizzazione che aveva il suo quartier generale a Lido Tre Archi.




Il blitz dei carabinieri è scattato questa mattina alle prime luci dell’alba a seguito di una lunga indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Fermo. L’operazione ha consentito di sgominare un’organizzazione criminale che gestiva lo spaccio di droga tra la Campania, l’Emilia Romagna e le Marche.




Centinaia di carabinieri hanno eseguito una quindicina di arresti in esecuzione di misure cautelari, emesse dal Gip del tribunale di Fermo, su richiesta della Procura. Decine le perquisizioni nei confronti di spacciatori domiciliati tra la provincia di Fermo e quelle di Ancona, Pesaro Urbino e Macerata.




I capi dell’organizzazione sarebbero due italiani, uno di loro conosciuto in zona con lo pseudonimo “il torinese”, perché da circa 9 anni si sarebbe trasferito nel Fermano dal Piemonte. Ai domiciliari anche due 2 donne di cittadinanza italiana. Per il resto il componenti del sodalizio sarebbero quasi tutti stranieri, soprattutto nordafricani. A coordinare le indagini dei carabinieri del Comando provinciale di Ascoli Piceno e in particolare della Compagnia di Fermo, è stato il procuratore capo Domenico Seccia.




Si tratta di un’operazione inserita nell’opera di bonifica territoriale fortemente voluta dalle forze dell’ordine e in particolar modo dalla Benemerita contro il traffico di stupefacenti. Un fiume di denaro riciclato in società per azioni, finanziarie, attività ristorative e alberghiere di lusso, grossi centri per le scommesse sportive.




Somme talmente considerevoli da aumentare esponenzialmente il potere offensivo dei clan e consentire ai sodalizi criminali di mezz’Italia di corrompere infedeli servitori dello Stato, politici, amministratori e imprenditori. Ancora una volta è stato premiato il lavoro di intelligence eseguito scrupolosamente dagli 007 dell’Arma: sempre in prima linea e professionali per costruire l’esatto mosaico che unisce in un unico puzzle malavitoso i clan operanti nelle diverse regioni.

Alfonso Maria Liguori



Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteGrande Progetto Sarno e pronto soccorso: Vincenzo De Luca a Scafati
SuccessivoFrattamaggiore, furti di corrente: arrestati due noti imprenditori
Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.