La Fincantieri di Castellammare è davanti ad un bivio: attendere nuove commesse militari o puntare sui traghetti? Una domanda che al momento sta tormentando particolarmente la politica locale e regionale, oltre che gli stessi operai. Per tentare l’apertura di un tavolo di confronto con l’azienda, questa mattina, a Palazzo Farnese, si è tenuta una riunione tra i capigruppo, il sindaco Antonio Pannullo e una delegazione del sindacato proprio per discutere del futuro dello storico indotto stabiese. Al termine dei lavori è stata espressa la necessità di chiedere immediatamente un incontro al Governatore Vincenzo De Luca.
Torna, quindi, nuovamente d’attualità il tema relativo al futuro del cantiere stabiese considerato che dopo il 2019, almeno per il momento, non sono in programma nuove commesse. Essendo stata ribadita nuovamente dal Presidente dell’Autorità Portuale del Mar Tirreno Centrale, Pietro Spirito, l’impossibilità di creare un bacino di costruzione a Castellammare, l’indotto potrebbe accontentarsi delle briciole o cambiare del tutto specializzazione. Passare dalle navi militari ai traghetti.
Si tratta di un’ipotesi concreta considerato che la flotta presente nel Mediterraneo, da anni, meriterebbe un’accurata opera di manutenzione e sono diverse le compagnie che, a riguardo, chiedono nuovi traghetti. Per questo motivo Castellammare potrebbe specializzarsi e diventare il primo grande cantiere in Italia in questo settore ma la prospettiva non entusiasma né gli operai né la politica. Questo, infatti, significherebbe ridurre drasticamente l’importanza dello storico cantiere di Castellammare e potrebbe verificarsi una possibile riduzione del numero degli operai (considerato che nell’ambito dei traghetti le tute blu necessarie sono di meno).
Chiesto a De Luca un incontro
Dalla riunione di questa mattina è emersa la necessità di chiedere al Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, la convocazione di un incontro con gli operai, il Comune di Castellammare, la Regione e la stessa Fincantieri. Quest’ultima, in merito al futuro dell’indotto, ha scaricato le colpe al Governo centrale: è questo organo, infatti, che dovrebbe provvedere ai finanziamenti per ulteriori navi militari. Visto però che i fondi (all’interno della Finanziaria) prima vengono messi a disposizioni e poi nuovamente tolti, è praticamente impossibile progettare il futuro. E Castellammare, ancora una volta, è uno dei centri più colpiti.