Gli indagati sarebbero accusati a vario titolo di di aver costituito e partecipato ad un’associazione a delinquere transnazionale finalizzata all’importazione di droga, in particolare di eroina, dall’Albania e alla successiva distribuzione nelle piazze di spaccio della provincia di Napoli e Caserta.
L’indagine, sviluppata dal mese di maggio 2016, ha già portato all’arresto di 9 soggetti e al sequestro di 38 kg di marijuana e di 7,4 chilogrammi di eroina cobret. Un segnale forte che evidenzia l’impegno delle forze dell’ordine con particolare riferimento alla Guardia di Finanza nella lotta al traffico di stupefacenti: un mare di droga importato dal Sud America e dal Nord Europa che sta letteralmente riempiendo le città campane (e non solo) di cocaina, eroina, hashish, marijuana e cobret.
Fiumi di denaro ad alimentare un business talmente grande da consentire al crimine organizzato di corrompere politici, amministratori, cattivi servitori dello Stato e imprenditori. I clan della camorra si sarebbero in un certo senso consorziati nell’acquisto di grandi quantitativi di stupefacenti da rivendere poi sulle varie piazze campane.
Il centro di questo traffico illecito sarebbe stato individuato tra il casertano e la zona di Secondigliano: Casalesi da un lato, Alleanza di Secondigliano, Scissionisti e Di Lauro dall’atro. Nello specifico un ruolo apicale sarebbe ricoperto da Marco di Lauro, rampollo del più celebre Paolo (Ciruzzo ‘o Milionario) e considerato tra i 5 latitanti più pericolosi d’Italia.
Un giovane, oggi 37enne, dalle grosse capacità criminali e dallo spiccato carisma negli affari. Marco Di Lauro è ormai considerato la Primula Rossa della camorra: godrebbe di rapporti diretti con i grossi cartelli della droga Sud Americani e di un impero economico diviso in società per azioni, catene di ristoranti, alberghi, centri benessere, scommesse sportive e bar di lusso.
Alfonso Maria Liguori