Stadio ancora incompiuto. D’Andrea bacchetta gli amministratori

striano d'andrea

Una inaugurazione davvero sorprendente quella del nuovo stadio comunale di Striano, un impianto eccellente ma ancora incompleto, privo di alcuni, importanti, accorgimenti. Con il passaggio all’ora solare e con l’inoltrarsi dell’inverno il tramonto diventa un impedimento per il campo strianese.

Le squadre locali sono costrette ad accendere gli abbaglianti delle proprie auto per poter far luce ai ragazzi sul manto erboso, punta di brillante del nuovo stadio.

Il consigliere d’opposizione D’Andrea non perde un secondo e bacchetta sin da subito l’amministrazione comunale, portando alla luce anche la mancata possibilità di usufruire delle docce, appena realizzate.

“È passato meno di un mese dall’inaugurazione del campo sportivo – commenta il consigliere – e questo breve lasso di tempo è stato utile per fare emergere le criticità che caratterizzano l’opera.

Lavori che hanno avuto inizio con la precedente amministrazione nel 2014 che aveva riguardato solo il manto erboso sintetico, la recinzione e due torri faro per una spesa complessiva di 516 mila euro, e riaperto da quella attuale, dove ci è stato un ulteriore investimento di 280 mila euro, con l’intervento anche della Regione.

Un’opera importantissima, ma incompleta perché sono gli stessi utilizzatori a far emergere le prime difficoltà. Sono costretti ad accendere gli abbaglianti delle proprie auto per continuare a fare allenamento perché non ci sono i fari sulle apposite torri e sono costretti a non poter utilizzare le docce.

Quindi si è inaugurata un opera ancora incompleta. Tutto questo è assurdo. Io ricordo che gli atti amministrativi del Comune di Striano denunciano chiaramente un impegno di spesa in tal senso e che il sottoscritto da consigliere comunale di opposizione ha dato il suo voto favorevole alla variazione di bilancio.

Quindi pretendo un opera completa e funzionale in tutto. Quali intenzioni caratterizzano il Comune per rendere l’opera completa e funzionale? Quanto sia stato opportuno inaugurarla lasciando chi la frequenta al buoi e senza doccia? Che tempi prevede l’amministrazione comunale per dare ai concittadini l’opera completa che abbia i requisiti essenziali per essere vissuta?

Non riesco assolutamente a comprendere le ragioni di questa affrettata inaugurazione, non posso che pensare che l’amministrazione comunale abbia (come spesso le accade) ostentato come completa un’opera che non lo è affatto. Come sempre, purtroppo, questi amministratori, nel costante tentativo di mascherare la loro incapacità, promettono e mistificano, ma poi alla prova con i fatti puntualmente falliscono, dimostrando un’unica e sostanziale propensione: quella di affondare sempre più la nostra cittadina.

Ritengo che una simile amministrazione dovrebbe semplicemente prendere atto del proprio palese fallimento e tornare finalmente a casa! Faccio appello al primo cittadino, Aristide Rendina, ormai succube e minacciato in senso politico dalla sua stessa maggioranza: prendi una decisione una volta e per sempre nel solo interesse del paese e che porti finalmente questa città ad essere libera da ogni pregiudizio. Ridiamo la parola ai cittadini!”.

In piazza, intanto, si parla già di un’entrata in funzione dei nuovi spogliatoi e delle docce. Dopo il semplice intervento del consigliere, chi di competenza ha provveduto.

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