“La grande delusione sportiva di ieri faccia riflettere ognuno di noi: ritrovare senso di appartenenza, orgoglio, voglia di vincere nello sport e nella vita”: questo il commento del vice sindaco di Ercolano Luigi Fiengo all’indomani della clamorosa esclusione dai mondiale del 2018 della nazionale italiana di calcio.
Ex agonista nelle arti marziali da sempre Fiengo si è battuto perché alle nuove generazioni ercolanesi fosse inculcata una corretta educazione sportiva finalizzata ai valicare i confini tecnici delle discipline dinamiche per raggiungere il cuore e l’anima degli atleti. “Viviamo in una società – ha precisato Fiengo – continuamente pervasa da contraddizioni, minata da scetticismi più o meno motivati e scarsa fiducia nel domani.
Polemiche sterili, scandali quotidiani e problematiche sociali mai risolte rischiano di deprimere i nostri ragazzi che guardano con sempre maggiore scetticismo al futuro. In tal senso lo sport può ricoprire un ruolo determinante: insegnando a chi si affaccia alla vita il valore del sacrificio e la sinergia operativa, la dignità insita nella consapevolezza di aver offerto sempre il meglio di se, il sano spirito di competizione che prepara a vincere meritatamente.
Allora ecco che quello che sembra un gioco, una semplice arte dinamica, assume significato ben più profondo, indispensabile per rinnovare le fondamenta di un Paese che dal Nord al Sud anela al riscatto della propria credibilità”. Pacato ma determinato al tempo stesso Fiengo rappresenta l’espressione sana e forte della politica ercolanese: un professionista nato e cresciuto nella comunità vesuviana che non ha mai cercato attenzioni mediatiche o facili consensi andando più volte contro corrente pur di non tradire le proprie idee, pronto a intraprendere l’iter più tortuoso pur di tutelare nel rispetto dei ruoli e delle competenze specifiche la propria città.
“Sono fiero di essere ercolanese, – ha concluso Fiengo – di appartenere ad una realtà vesuviana dalle potenzialità immense. Penso alla risposta plebiscitaria degli ercolanesi alle Ercolaniadi, il ritorno dei Giochi della Gioventù dopo decenni a Ercolano. I nostri piccoli concittadini sono stati nuovamente chiamati ad essere protagonisti attivi della vita comunitaria: attraverso lo sport, la sana aggregazione e la voglia di competere con gli altri coetanei sarà possibile scolpire nelle loro menti principi di legalità, amore per la propria realtà d’origine e fiducia nei confronti della classe politico-amministrativa indigena”.
Alfonso Maria Liguori