Grande Progetto Pompei: “Entro dicembre 2018 la chiusura di tutti i cantieri”

“Quella del grande progetto è stata anche l’occasione per impostare una metodologia di lavoro e recuperare personale di cui si sentiva la necessità. Credo che sia importante continuare con la stessa modalità virtuosa"

scavi di pompeiIl Grande Progetto Pompei come modello per il restauro, la manutenzione e la valorizzazione, al centro del sistema dei siti UNESCO della Campania, che possa rappresentare un vero elemento di sviluppo culturale ed economico dei territori.




Ieri pomeriggio nella sede di Parigi dell’UNESCO, la Campania è stata protagonista di una interessante e prestigiosa tavola rotonda che ha fatto il punto sullo stato di Pompei, sulle politiche culturali e sulle azioni interistituzionali mirate alla salvaguardia e alla promozione del patrimonio culturale.

Dal crollo della Schola Armaturarum agli elogi dell’UNESCO: un percorso che ha fatto risalire Pompei in vetta non solo ai siti archeologici più visitati al mondo ma anche tra quelli meglio mantenuti e amministrati. Merito della Direzione del Parco e del pool di esperti del GPP, che ha percepito il sito come una vera e propria città, organizzando le azioni con una visione urbanistica d’intervento, con la parte di restauri vista nell’ambito di una più ampia messa in sicurezza e funzionalità.




Il Generale Curatoli, a capo del GPP, è soddisfatto di quanto raggiunto finora: “Abbiamo stimato di chiudere tutti i cantieri entro il 2018. Se non ci saranno intoppi potremo riconsegnare il sito alla sua gestione ordinaria”.

Sul dopo – grande progetto è intervenuto anche il Direttore Generale del Parco archeologico di Pompei Massimo Osanna: “Quella del grande progetto è stata anche l’occasione per impostare una metodologia di lavoro e recuperare personale di cui si sentiva la necessità. Credo che sia importante continuare con la stessa modalità virtuosa e dotare Pompei anche della figura di un direttore di seconda fascia che si occupi esclusivamente della parte amministrativa, esperto di gare e di appalti, con modalità manageriali”.




La tavola rotonda, moderata da Francesco Caruso (consigliere sui temi UNESCO del Presidente della Regione Campania) e presieduta da Stefano De Caro (direttore generale ICCROM) ha visto la partecipazione dell’Ambasciatore rappresentanza Permanente UNESCO Vincenza LOMONACO, Francesco Bandarin Direttore generale Cultura UNESCO, Mounir BOUCHENAKI Consigliere Speciale DG UNESCO, Christina CAMERON Esperto UNESCO, Philippe CHAIX Urbanista Pianificazione Territorio, Maurizio DI STEFANO Presidente Emerito ICOMOS Italia, Pierpaolo FORTE Presidente Fondazione Donnaregina Museo Madre di Napoli, Sylvain GIGUERE Esperto Pianificazione Territorio OCDE, Pietro LAUREANO Presidente ICOMOS Italia, Francesca MACIOCIA Direttore generale Scabec, Luisa MONTEVECCHI Direttore Uff. Unesco MiBACT, Neil YOUNG Esperto UNESCO e ICOMOS Internazionale.



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