Omicidio di Giacomo De Faenza: arrestati i killer della camorra dopo 16 anni

In particolare, i collaboratori di giustizia Luigi Pesce, Giovanni Romano e Diego Basso, tutti affiliati al clan Marfella, hanno riferito fatti appresi direttamente

napoli omicidio camorraNella mattinata odierna il personale della Squadra Mobile della Questura di Napoli, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della DDA, ha proceduto all’arresto di Carmine Perna e Vitale Perfetto .

Entrambi gli indagati sono accusati dell’uccisione di Giacomo De Fenza, omicidio commesso il 27 settembre del 2001. Il provvedimento cautelare è stato emesso dopo una mirata attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli , che ha permesso di ricostruire, anche attraverso le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, movente ed esatta dinamica del delitto , nonché il ruolo ricoperto da ciascuno dei partecipi morali e materiali.




In particolare, i collaboratori di giustizia Luigi Pesce, Giovanni Romano e Diego Basso, tutti affiliati al clan Marfella, hanno riferito fatti appresi direttamente per aver partecipato alla fase ideativa, deliberativa ed esecutiva dell’omicidio, mentre Pasquale Pesce, militante nella stessa organizzazione camorristica, ha narrato fatti appresi de relato dai diretti protagonisti dell’assassinio.

Le indagini hanno consentito di accertare che Vitale Perfetto , a bordo di un motoveicolo guidato da Carmine Pesce (successivamente deceduto) , seguito da un’altra moto con a bordo i complici Luigi Pesce (nei confronti del quale si è proceduto separatamente) e Diego Basso (anch’egli deceduto ), esplose numerosi colpi di arma da fuoco cal. 38 contro Giacomo De Fenza , 5 dei quali lo centrarono al capo e all’addome, mentre questi transitava in Corso Duca D’Aosta alla guida della sua autovettura marca Alfa Romeo 155 di colore rosso.




In tale contesto probatorio il giudice della cautela non ha trascurato di prendere in esame il movente dell’omicidio individuandolo nella decisione degli esponenti del clan Marfella di eliminare Giacomo De Fenza poiché ritenuto militare nel contrapposto clan Lago , ottenendo così il predominio sul quartiere Pianura, nell’area occidentale di Napoli.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.