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Duplice attentato dinamitardo a Sant’Antimo: l’incubo del racket

Duplice attentato dinamitardo a Sant’Antimo, dove la scorsa notte sono state fatte esplodere in rapida sequenza tre bombe di fattura artigianale, una davanti a un negozio di detersivi e due davanti a un bar. Gli ordigni fortunatamente hanno provocato solo danni a cose. In entrambi i casi sono state danneggiate saracinesche, vetrine e articoli in vendita. Sull’episodio stanno indagando i carabinieri.




I titolari degli esercizi commerciali , che sono uno vicino all’altro , hanno dichiarato ai militari di non avere mai subìto minacce o richieste di estorsioni. Con l’avvicinarsi del periodo di fine anno si ripropone con drammatica precisione l’incubo del racket : è questo il periodo dell’anno infatti in cui i clan per mantenere affiliati in carcere e familiari spremono sino all’inverosimile commercianti e imprenditori.

Denaro e merce : nulla sfugge alle maglie del sistema che oggi si troverebbe a fare i conti con equilibri criminali in continuo mutamento. Da un lato quello che resta della Nuova Famiglia , dall’altro baby gang determinate a imporre la propria leadership camorristica sul territorio. Un esercito di persone vive del pane della camorra : interi nuclei familiari da sfamare in un modo o nell’altro compiendo i più atroci crimini pur di monetizzare e in fretta. Basti osservare la dinamica degli ultimi agguati di mala per comprendere come i clan non si avvalgano di professionisti ma improvvisati giovinastri che per compiere un omicidio feriscono inutilmente un onesto cittadino nell’esercizio delle proprie mansioni lavorative.




E’ quanto accaduto giorni addietro a Ponticelli dove in un raid ha perso la vita il pregiudicato Ciro Nocerino. Un agguato che ha comportato il ferimento, fortunatamente non grave , di un innocente, il perito assicurativo Fabio Tramontano, sul posto per un sopralluogo tecnico legato al proprio lavoro. Questo è quello che succede a Napoli e nell’hinterland : agli organi d’informazione l’amaro compito di riportare sovente tragedie annunciate in un clima di inspiegabile immobilismo da parte delle istituzioni.

Alfonso Maria Liguori



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