Castellammare, Pronto Soccorso nel caos: pazienti in attesa per ore prima di essere curati

Una donna, 50enne, dopo essersi recata al Pronto Soccorso per dei problemi al cuore, ha dovuto attendere ben due ore prima di poter ricevere la risposta dell'elettrocardiogramma e il responso dei medic

castellammareAttendere ore prima di poter essere curati, personale medico tutt’altro che gentile e caos che regna indisturbato. Si presenta così il Pronto Soccorso del San Leonardo di Castellammare agli occhi dei pazienti. Uno dei reparti più importanti del nosocomio e, allo stesso tempo, anche quello sempre al centro delle polemiche. Nella giornata di ieri, si è registrato un nuovo caso che è destinato a far discutere nelle prossime ore. Una donna, 50enne, dopo essersi recata al Pronto Soccorso per dei problemi al cuore, ha dovuto attendere ben due ore prima di poter ricevere la risposta dell’elettrocardiogramma ma soprattutto il responso dei medici.




A mandare su tutte le furie i parenti, però, sono stati i comportamenti dei dottori presenti al momento. Secondo quanto si apprende, infatti, “alcuni medici hanno detto ai presenti di attendere e che se non volevano aspettare potevano andare tranquillamente via”. Essere dimessi, quindi, senza sapere le cause del proprio male. Il tutto, inoltre, dopo che il cardiologo che assiste la donna in questione, le aveva raccomandato una visita urgente all’ospedale San Leonardo.

L’ira della famiglia

Ovviamente, sia il trattamento ricevuto sia la poca responsabilità dei dottori, ha fatto infuriare alcuni dei parenti della donna che erano presenti in ospedale. Alcuni di loro hanno dichiarato: “E’ semplicemente una questione di umanità, il Pronto Soccorso dovrebbe garantire cure immediate e poi le relazioni sociali, per chi esercita questa professione, è alla base”.




Non è la prima volta, comunque, che all’ospedale San Leonardo si affrontano determinati problemi. Per far fronte a questi disagi, e per diminuire l’affluenza soprattutto nelle ore serali, in attesa di accogliere forze fresche (sia tra infermieri che dottori), la Direzione Sanitaria ha dato il via libera per i ricoveri in barella. Non sono bastate, a riguardo, le proteste dei sindacati che si sono dovuti piegare al volere dell’Asl.



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