Castellammare, è un flop il congresso provinciale Pd: solo 88 votanti su 1022

La scarsa presenza alle urne, comunque, è significativa anche in vista del congresso cittadino che dovrebbe svolgersi, salvo ulteriori ritardi, nel mese di dicembre

tesseramento pd napoli castellammareFlop. Si può sintetizzare con una parola il congresso provinciale del Partito Democratico a Castellammare. Su 1022 iscritti, solamente 88 si sono recati al voto con le preferenze che sono state indirizzate particolarmente verso Massimo Costa. La poca affluenza al seggio stabiese potrebbe essere stata dettata dal consiglio di Nicola Oddati (uno dei candidati) che, dopo aver denunciato tutte le negatività di questo congresso, aveva chiesto ai suoi elettori di non presentarsi alle urne. E a Castellammare lo hanno ascoltato.

Mario Casillo, quindi, che ha appoggiato la candidatura di Massimo Costa, esce ridimensionato da una città, come quella stabiese, nella quale può contare l’appoggio dell’amministrazione comunale. Non è un segreto, infatti, che il sindaco Antonio Pannullo e gran parte dei suoi consiglieri, appoggino l’ala casilliana dei Dem. La scarsa presenza alle urne, comunque, è significativa anche in vista del congresso cittadino che dovrebbe svolgersi, salvo ulteriori ritardi, nel mese di dicembre.

Sarà in quella occasione, infatti, che le diverse fazioni all’interno del Partito Democratico stabiese si scontreranno. I Dem, dopo il caos scoppiato durante l’amministrazione di Nicola Cuomo, sono completamente divisi e, allo stesso tempo, hanno perso anche la storica sede del partito. Un Pd, quindi, che è in una crisi senza fine anche se governa, al momento in maniera incontrastata, la città di Castellammare.

Il perchè della scarsa affluenza

Probabilmente la decisione di spostare il congresso dal 12 novembre a ieri e le polemiche sollevate da Oddati, hanno scoraggiato alcuni iscritti al Partito Democratico di Castellammare. In modo particolare, Oddati aveva denunciato alcune carenze organizzative come per esempio la non ufficialità dei possibili elettori e soprattutto le difficoltà presenti all’interno di alcuni circoli locale. Pur di non far svolgere le elezioni, aveva minacciato il partito di ricorrere a vie legali se il suo nome veniva stampato sulla scheda elettorale. Tutto ciò però non è servito per bloccare le elezioni.

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