Camorra vesuviana oggi: il Terzo Livello dell’ex boss Pasquale Galasso

In tal senso l’attuale collaboratore di giustizia Pasquale Galasso ha rappresentato per lungo tempo l’anello di congiunzione tra forti entità

pasquale galasso arresto tv7Che fine hanno fatto i politici e gli amministratori, per non parlare dei pubblici funzionari, raccomandati anni addietro nel vesuviano dall’ex padrino della camorra Pasquale Galasso? Un interrogativo inquietante a cui ad oggi nessuno sembra aver dato esauriente risposta. Una questione paradossale che accende i riflettori sugli intrigati rapporti tra camorra , politica e istituzioni.




D’altro canto la morte di Totò Riina ha forse definitivamente coperto magagne che potrebbero coinvolgere autorevoli membri di questa Repubblica : la gente è stanca , vorrebbe finalmente cominciare a vedere un po’ di luce all’estremità di un tunnel che sembra non finire mai, fatto di bugie, intrallazzi, accordi eccellenti tra poteri deviati. In tal senso l’attuale collaboratore di giustizia Pasquale Galasso ha rappresentato per lungo tempo l’anello di congiunzione tra forti entità che sulla carta sarebbero dovute essere in antitesi tra loro.

Quando parliamo di Pasquale Galasso tocchiamo i vertici della malavita campana (e non solo): interessi stratosferici in attività pseudo legali sparse ovunque sul territorio nazionale e all’estero, proventi delle attività illecite secondi solo a quelli di Cosa Nostra, rapporti diretti con Totò Riina negli anni in cui il padrino corleonese rappresentava il deus ex machina della mafia nel mondo. Parliamo di un volume di affari valutato all’epoca dell’arresto del boss di 1500 miliardi di lire distribuito in società immobiliari, finanziarie e turistiche.




Studente universitario brillante (a Galasso mancavano pochi esami per laurearsi in medicina), particolarmente caro al ras Carmine Alfieri, amante dell’antiquariato e delle opere d’arte, delle auto di lusso e della letteratura ma al tempo stesso criminale spietato e stratega finanziario della Nuova Famiglia. Anche sul suicidio del fratello Martino l’opinione pubblica nutrirebbe molti dubbi: giovane di bell’aspetto e di forte personalità difficilmente Martino Galasso, a giudicare dai commenti raccolti tra la gente che lo conosceva sin da ragazzo, si sarebbe lasciato andare ad un gesto così estremo che non si sposerebbe con la forte personalità di cui godeva.

Tra i capi della Nuova Famiglia, corruttore di politici nazionali e alte cariche dello Stato, in stretti rapporti con la massoneria e (secondo alcuni pentiti) con i servizi, Pasquale Galasso sarebbe depositario di segreti rilevanti forse legati alle stesse vicende di Cosa Nostra. Una banca dati vivente che potrebbe aver guadagnato la propria “permanenza in vita” con l’omertoso silenzio in relazione ad alcune vicende scomode “per tutti”.




In altri casi invece senza esitazione Galasso esortato a rivelare l’identità di un grosso politico dal Presidente della Commissione Antimafia Luciano Violante rispose : “Il personaggio in questione è Gava. Se ne parlava spesso durante i summit. C’era poi un altro particolare eloquente che testimonia il livello di protezione offerto dal politico a Nuvoletta: a differenza di altre abitazioni di soggetti malavitosi di calibro anche minore, continuamente sottoposte a perquisizione da parte delle forze dell’ordine, quella di Nuvoletta veniva sistematicamente ‘ignorata’ consentendoci in più occasioni di cenare tranquilli all’interno della stessa in compagnia di altri boss”. Della serie : sulle tracce del terzo sistema, ormai più che una leggenda.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.