I gravissimi episodi criminali si collocano nell’ambito della guerra di camorra che, all’epoca dei fatti, contrapponeva il clan Buonerba al sodalizio facente capo alle famiglie Amirante, Brunetti, Giuliano, Sibillo, nella sanguinosa faida, finalizzata al controllo delle attività criminali (traffico di stupefacenti ed estorsioni) nei quartieri di Forcella, Maddalena e Tribunali, ovvero nel centro storico di Napoli.
Le indagini hanno consentito di ricostruire il contesto criminale, il movente del pestaggio e del successivo omicidio di Galletta Luigi, risultato estraneo alle faide di camorra e ad ambienti criminali, avvenuti rispettivamente in data 28 e 31 luglio 2015, in via Carbonara, all’interno di un locale adibito a officina meccanica, ove la vittima lavorava.
In particolare, secondo la ricostruzione investigativa, l’aggressione feroce di Galetta Luigi e l’omicidio efferato dello stesso sarebbero stati la reazione violenta dei Sibillo all’uccisione di un loro affiliato, D’Alpino Salvatore, avvenuta il giorno prima dell’aggressione di Galletta, secondo le logiche bieche della guerra tra le organizzazioni criminali presenti sul territorio napoletano. N.A. è stato condotto presso il CPA per essere sottoposto ad interrogatorio da parte del Gip nei prossimi giorni.
Alfonso Maria Liguori