Lo spettacolo “Niente per niente”, partito dagli anni passati, (ancora in scena oggi in Istituti Scolastici), è scritto da Francesco Randazzo, regia di Giusi Cataldo, ed è un diario di storie vere, testimonianze di vita «sospese tra il sovraindebitamento e l’usura», come recita il sottotitolo del testo.
Si parla ad esempio di Sara, impiegata (interprete Rossana Veracierta), la quale si è indebitata per qualche lusso di troppo, finendo nelle grinfie degli impietosi esattori ed usurai. Lo spettacolo narra vicende reali, trascorse ed attuali, eventi di vita. Dopo il debutto sul palco di una Scuola Romana, il lavoro, presentato in altri Istituti, con il sostegno di un testo, i cui autori vogliono avvicinare i giovani alla “tragedia” dell’usura ed alle sue conseguenze.
La Scuola è adatta a diffondere il discorso di questo problema, che oggi ha assunto una pratica corrente, ma che può anche indicare la strada verso la salvezza di una estesa piaga dei nostri giorni. Il racconto scenico comprende anche tanti altri casi di individui imbrigliati nella stessa rete di Sara, i quali attraversano una via impervia che non ha sbocchi. In conclusione la scrittura del copione è per un pubblico di giovani, che sono i primi a dover comprendere l’entità e la gravità del fenomeno.
Per cui il Ministero della Pubblica Istruzione, i Presidi ed i Docenti sono consapevoli che tale iniziativa per gli studenti e il testo teatrale, costituiscono un momento di approfondimento per la gioventù di oggi.
Federico Orsini